“Per noi è un sogno che si realizza. Desideravamo tanto dar vita a questo progetto e oggi, grazie all’associazione Un buco nel tetto, è diventato realtà”. C’erano emozione e soddisfazione nelle parole di Don Gianfranco Travaglini e Leda Del Borrello, rappresentanti della cooperativa che gestisce la fattoria sociale Il Recinto di Michea, nell’inaugurare il nuovo orto inclusivo che impreziosisce la struttura in località Colle delle Mandorle. Una semplice cerimonia con la benedizione di don Gianfranco e il pensiero di don Gigi Giovannoni, salesiano di riferimento di Un buco nel tetto, che negli anni ’80 proprio in questo luogo operò con la Comunità Incontro.
“Nei tanti progetti che portiamo avanti si creavano spesso delle situazioni di difficoltà perchè i ragazzi in carrozzina, o che non hanno una deambulazione semplice, non potevano accedere facilmente agli spazi dedicati all’ortoterapia. Da qui l’idea di creare questo orto inclusivo, posizionato su una piattaforma in cemento facilmente accessibile e con la possibilità per tutti di occuparsi delle piantine messe a dimora.
L’idea è stata raccolta dall’associazione Un buco nel tetto che, attraverso i fondi del 5 per mille e altre raccolte di solidarietà, ha messo in moto la macchina che, questa mattina, ha portato all’inaugurazione dell’orto. “I nostri sono progetti di solidarietà a chilometro zero – ha ricordato la presidente Luciana Salvatorelli che condivide questo impegno con Roberto Colanzi, Rossella Di Fabio, Rosaria Carlucci e Liliana Delle Donne -. Siamo noi a ringraziare Il Recinto di Michea per quello che fanno. Un grazie alla progettista dell’orto, l’architetto Rosalia Lattanzio, e chi ha lavorato alla realizzazione, Vasto inox, Edilcelenza e la Comunità Papà Giovanni XXIII. Ci siamo appassionati a questa idea con la convizione che la disabilità non significa inabilità. Significa semplicemente… adattabilità senza confini e senza barriere”.