“L’ospedale di Vasto sta crollando”, è netta l’assessore alla Salute della Regione Abruzzo, Nicoletta Verì intervenuta ieri a San Salvo per l’inaugurazione della risonanza magnetica al distretto sanitario [LEGGI]. A domanda precisa, la sua risposta è secca tanto da sorprendere alcuni dei presenti: “Le condizioni di salute del ‘San Pio’? L’ospedale di Vasto sta crollando. Per questo motivo è fondamentale completare l’iter per il nuovo ospedale che si dovrà realizzare in una zona espressa dal territorio. Sull’attuale struttura è necessario eseguire la manutenzione straordinaria continuando così a ospitare i pazienti in sicurezza. Il progetto originario non è sicuramente nei cassetti del mio assessorato”.
Sullo stesso argomento, il direttore generale della Asl, Thomas Schael, ha aggiunto che presto ci potrebbero essere novità sul fronte dei lavori di manutenzione. [ant_dx]L’appuntamento di qualche giorno fa è stato interlocutorio e i vari attori della vicenda si rivedranno all’inizio della prossima settimana.
Nel nosocomio vastese, a fine maggio, c’è stato il crollo di un solaio nella stanza n. 2 del reparto di Chirurgia; qualche giorno dopo, l’allagamento della cappella. Così, anche l’inevitabile discussione politica si è ricalibrata passando, nel giro di qualche mese, dalle improbabili chimere di lungo corso (emodinamica e nuovo ospedale su tutte) all’afflizione per altri pezzi del mosaico persi per strada: il terzo e quarto piano sono chiusi e le attività che vi si svolgevano (Chirurgia Generale, Otorinolaringoiatria, Nido, ambulatorio di Ginecologia e sala parto) sono state ridistribuite in altri locali, chiusa anche la cucina, dopo il blitz dei Nas di novembre, e non si conoscono le tempistiche di intervento legate al finanziamento chiesto dalla Asl alla Regione [LEGGI].
I LAVORI DA FARE – In attesa del controllo generale su tutto il fabbricato, come disposto dall’ordinanza di poco meno di un mese fa del sindaco Francesco Menna, è la relazione del responsabile del dipartimento Investimenti, Patrimonio e Manutenzione della Asl, Filippo Manci, sulla scorta dei rilievi dei tecnici incaricati, a dare il polso della situazione.
Il crollo in Chirurgia è stato provocato da un’infiltrazione, per evitare nuovi casi va rimossa la controsoffittatura in tutti gli ambienti perimetrali dell’ospedale, nelle sale parto e in tutto il reparto di Chirurgia per individuare altre perdite. Nella relazione vengono descritti poi come “urgentissimi” l’impermeabilizzazione del balcone del quarto piano (da dove probabilmente l’acqua è entrata in Chirurgia) e la manutenzione o sostituzione dei canali di gronda in cemento armato e lamiera e la verifica dei balconi a sbalzo per evitare distacchi di pezzi di calcestruzzo “con conseguente rischio di infortunio di eventuali persone sottostanti”. “Urgentissima” anche la mappatura delle colonne montanti dei servizi con sostituzione delle più vecchie “facendo in modo che non ci siano tubazioni che, in caso di malaugurata perdita, possano danneggiare apparecchiature medicali di una certa importanza, prima fra tutte il dispositivo per la risonanza magnetica”.
Va eseguita inoltre una verifica dei sottotetti affinché restino liberi da carichi variabili; esplicita la raccomandazione: “è assolutamente e fortemente consigliato di non accumulare materiali di qualsiasi tipo nei sottotetti, poiché già soggetti in passato a gratuiti appesantimenti con getti di calcestruzzo per la realizzazione di un pavimento industriale non connesso al solaio esistente”.
L’attività di indagine ha riguardato le zone indicate dai vigili del fuoco dopo l’evento in Chirurgia, il timore è che la verifica più approfondita chiesta dal sindaco possa mettere in luce altre gravi criticità, tipiche dei fabbricati di quell’epoca, aumentando così la brama verso quel nuovo ospedale promesso oltre 20 anni fa e tornato d’attualità.
SCONTRO IN PROCURA – Ieri, il manager della Asl, Schael, sarebbe stato avvistato in Procura per consegnare gli atti post-crollo dopo le pesanti accuse del sindaco Menna (anche quest’ultimo ha annunciato il ricorso alla magistratura per la vicenda del progetto originario che non si trova), ma il diretto interessato ha dribblato l’argomento con la ormai solita ironia: “Io in Procura? Non saprei, a San Salvo c’è la Procura?”.