Obiettivo: mille firme. “Ma vogliamo fare anche di più”, dice Gianlorenzo Molino del neonato Comitato per la tutela del verde. La presentazione del nuovo raggruppamento e della sua prima iniziativa si svolge nel pomeriggio nella villa comunale di Vasto.
Lo scopo della petizione è chiedere all’amministrazione comunale l’approvazione del Regolamento del verde urbano, che giace su qualche scrivania del municipio a distanza di 13 anni dalla sua prima formulazione.
Presenti alcuni storici ambientalisti locali, come Stefano Taglioli e Lino Salvatorelli, ma anche due ragazze del movimento Fridays for future, Elena Gagliardi e Camilla Testa.
La prima battaglia – Tutto nasce dall’abbattimento di 8 pini al quartiere San Paolo: “L’iniziativa ha preso il via da questa triste vicenda; non si mortificano le energie dei cittadini”, ammonisce Molino. “Abbiamo riscontrato la vicinanza di tanti vastesi. Così è nato questo comitato di persone, apartitico, volontario, senza scopo di lucro, per sostenere una petizione per approvare il Regolamento del verde urbano, la cui bozza fu proposta per la prima volta al Comune nel 2007 da alcuni che oggi sono membri di questo comitato. Poi, nel 2008, Nicola D’Adamo, allora consigliere comunale, presentò un’interrogazione per chiedere a che punto fosse l’iter di approvazione”.
“Chiediamo un regolamento che riconosca che il verde urbano migliora la qualità della vita. Universalmente il verde urbano è considerato una infrastruttura di benessere pubblico”.
Mille firme – “Da sabato abbiamo già raccolto 400 firme, ma non ci fermiamo. Raccogliamo le sottoscrizioni alla nostra petizione non solo attraverso i fogli firma, ma anche online sulla piattaforma Change, che ha già superato le 150 adesioni”.
Gli alberi monumentali – “Chiediamo – dice Molino – che venga piantato un albero per ogni nuovo nato iscritto all’Anagrafe comunale e la tutela degli alberi monumentali“. Li elenca Taglioli: “Al pino di via Tre Segni, agli olivi della Maddalena, il pioppo nero di piazza Rodi a Vasto Marina, vogliamo far aggiungere anche il tiglio di corso Garibaldi. Serve una scheda redatta da un tecnico incaricato dal Comune e inoltrata alla Regione per la revisione annuale dell’elenco”.
“Non ci fidiamo” – “I tempi potrebbero essere veloci. Il regolamento riguarda il verde pubblico e privato”, spiega Luigi Cinquina. “Disciplina anche la potatura e gli aspetti fitosanitari, prevede l’abbattimento degli alberi solo previa autorizzazione e tutela anche il verde da cantiere”.
“Il regolamento – afferma l’avvocato Nicholas Tomeo – è un obbligo legislativo nazionale e regionale. È stato illegittimo il taglio dei pini in via Ritucci Chinni”, su cui “avevamo avuto rassicurazioni dal sindaco – racconta Cinquina – che avrebbe preso in considerazione la nostra proposta. Poi, all’ora di pranzo, erano già stati tagliati tutti gli alberi”.
Ora, sull’approvazione del regolamento, scritto con il contributo degli ecologisti, “viste le vicende pregresse – precisa Molino – non ci fidiamo”. Per questo vogliono presentare una petizione corredata da una lunga sfilza di firme. Per dimostrare che la richiesta non viene solo da un manipolo di ambientalisti, ma da una fetta numericamente rilevante della popolazione.