La foto qui accanto sembra appartenere ormai a un lontano passato. Tra il sindaco di Vasto, Francesco Menna, e il direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti, Thomas Schael, è ormai guerra aperta.
Dopo le dichiarazioni del primo cittadino sulla volontà di “portare le carte in Procura”, il manager risponde a muso duro: “Sono sconcertato dalla posizione assunta dal sindaco. Questa Direzione sta facendo salti mortali per mettere riparo in ospedale a una situazione lasciata colpevolmente in abbandono per decenni, e lui porta le carte in Procura”.
Lo strascico del crollo del solaio della stanza n. 2 di Chirurgia di fine maggio e dell’allagamento della cappella del “San Pio” è pesantissimo. La Asl ha ammesso di avere difficoltà nel rispettare l’ordinanza di Menna che chiedeva un’immediata verifica delle condizioni di sicurezza dello stabile perché il progetto originario non si trova [LEGGI]. Per il primo cittadino tale giustificazione equivarrebbe a una mancata assunzione di responsabilità, per questo, ieri, ha annunciato il ricorso alla Procura [LEGGI].
[ant_dx]”Siamo in una situazione paradossale – dice oggi Schael in una lunga nota – abbiamo passato le ultime settimane a rincorrere il sindaco e cercare un confronto tecnico alla presenza degli uffici competenti. Lui si è sempre negato, rifiutando l’incontro pur essendo presente in Comune. Abbiamo cercato con caparbietà di tenere informato il Comune passo passo sulle azioni che si stanno portando avanti, trovando nel vicesindaco, Giuseppe Forte, coinvolto da questa Direzione, un interlocutore attento e pacato. Sono stati condivisi tutti i passaggi di questo accidentato percorso, nel quale andiamo avanti senza conoscere le caratteristiche di costruzione dell’ospedale perché non si trova il progetto, che abbiamo chiesto con insistenza di recuperare perché è stato lo stesso sindaco che ha emanato un’ordinanza con la quale chiede la verifica statica e sismica immediata di tutto l’ospedale. Se, come appare, lui è in possesso di elementi che sostengono una denuncia, tocca a lui, in quanto autorità sanitaria locale, assumersi la responsabilità di prendere decisioni, più che fare Pilato. Resto basito davanti a questa escalation di aggressività, trattati da avversari e non da istituzione che tutela la salute dei cittadini. Il Comune conosce, perché lo abbiamo detto a voce e con le relazioni inviate, l’indagine strutturale seria e puntuale in corso sul ‘San Pio’, il necessario check up per arrivare alla cura”.
“Giusto venerdì scorso – continua il manager dell’azienda sanitaria – durante l’ultimo incontro con il vicesindaco abbiamo chiesto qualche altro giorno per presentare la relazione conclusiva dei tecnici sugli accertamenti svolti, che tracciano la strada per avviare subito i lavori. Per tutta risposta viene coinvolta la Procura, alla quale si chiede con tutta evidenza di rintracciare nostre responsabilità. Noi abbiamo la coscienza tranquilla, perché non ci si può rimproverare di essere stati inerti né di aver perso tempo. Tant’è che nei prossimi giorni porterò in Procura la delibera di chiusura precauzionale del 3° e 4° piano dell’ospedale, che abbiamo adottato prima dell’ordinanza del sindaco. Non credo possa avere la stessa tranquillità il primo cittadino, che non si è mai preoccupato, nemmeno quando rivestiva ruoli di primo piano presso l’assessorato alla Salute, di destinare all’ospedale di Vasto i 10 milioni di euro necessari per la messa in sicurezza, richiesti nel 2017 e 2018, come riportato nella delibera che la Direzione della Asl ha assunto tempestivamente per avviare gli accertamenti. Succede sempre che chi si sente in difetto attacca e tutta questa aggressività del primo cittadino potrebbe nascere proprio da una posizione di debolezza. Diversamente sono costretto a pensare che, vista l’impossibilità di fare concerti quest’estate, voglia riempire la piazza diversamente”.
Tutto lascia presumere che non sia finita qui.