Nella Lega a Vasto è andato in scena “il solito vecchio film”, in cui “venditori di fumo utilizzano la prepotenza e l’arroganza e hanno saputo farsi strada utilizzando il simbolo della Lega per diventare prepotentemente e inopportunamente leader a suon di gomitate e colpi bassi”. Più che un addio, sembra un arrivederci, ma su fronti diversi. Non più sotto il simbolo di Alberto da Giussano. Michele Lacanale, ex coordinatore cittadino della Lega, si allontana dal Carroccio con un saluto al vetriolo e apre la porta a un progetto civico: “Non è escluso che possa contribuire alla nascita in città di un polo civico in grado di esprimere nuove energie e che unisca uomini e donne lontano da logiche di sistema e da lobby di potere per il bene di Vasto che ha bisogno di cure urgenti e non più rinviabili”.
Venerdì 19 giugno lo stato maggiore locale e regionale leghista ha presentato il nuovo coordinatore, Arnaldo Tascione. Nonostante le parole di ringraziamento nei suoi confronti, Lacanale era assente. Contattato da Zonalocale quello stesso pomeriggio, aveva risposto: “Parlerò al momento giusto”, che è arrivato all’indomani del mini comizio di Matteo Salvini [VIDEO], il leader della Lega tornato a Vasto per incontrare iscritti e simpatizzanti a distanza di un anno e mezzo dal comizio del 20 gennaio 2019.
Durissimo il giudizio di Lacanale sulla sua esclusione: “E’ sembrata la proiezione del solito ‘noto film’ in bianco e nero. Così la Lega ha pensato di sostituire il coordinatore cittadino in coincidenza, e non per caso, con la visita a Vasto del senatore Matteo Salvini. Un film, realizzato e diretto dal solito produttore e regista locale che con il suo entourage di fedelissimi ha con forza chiesto e ottenuto, dal coordinatore regionale della lega On. Luigi D’Eramo, la testa” del coordinatore cittadino Michele Lacanale, al quale “nessuno dei vertici del partito ha mai comunicato, nemmeno con una telefonata, decisioni in tal senso. Come potevo essere presente a questa grande festa quando i consiglieri comunali della Lega hanno impropriamente, davanti alla città, delegittimato il mio ruolo di coordinatore senza sentire il diretto interessato, magari incontrandomi in qualche riunione organizzata per la circostanza dall’On. D’Eramo di cui, a dire il vero, non conosco nemmeno la sua voce? Falsità apparse dalle notizie di stampa per cui è necessario fare chiarezza nel rispetto della mia persona e delle persone che hanno condiviso con me i valori del partito. E già, il ‘solito film’ ritorna sullo stesso schermo e appare nauseante, opaco, visto e rivisto dai cittadini allorquando si avvicinano le elezioni comunali, momento in cui si iniziano a scoprire piani corporativi spesso privi di contenuti per cercare di costruire la scalata al potere a tutti i costi calpestando tutti gli uomini che fino a quel momento hanno cercato di portare un radicale cambiamento per il bene della città con una ventata di idee e di ideali irrinunciabili. Ma oggi non è più come un tempo, la gente è stanca di vedersi rappresentare da chi non è in grado di dare concrete risposte ad un territorio logorato da dissidi, dissapori e con una classe politica inconsistente, assetata di potere, litigiosa. Molte falsità sono state dette alla festa del cambiamento quando ‘il film’ è stato presentato. Ho rivestito legittimamente il mio ruolo con l’incarico avuto dall’onorevole Giuseppe Bellachioma e dall’ex commissario cittadino Piero Fioretti, oggi assessore regionale della Lega. Ho creduto fin da subito che era giusto iniziare ad occuparmi della città – continua Lacanale – credendo negli ideali e nel progetto proposto da un partito che, a Vasto, ha mosso i primi passi grazie al lavoro, al sacrificio, alla dedizione, all’amore profuso in questi anni dalla mia persona e da tanti amici che si sono avvicinati alla Lega, perché hanno creduto in me, volto nuovo della politica, ai quali vanno i miei
ringraziamenti. Durante il mio mandato di coordinatore, tra l’altro, ho contribuito in maniera cospicua all’elezione dei due consiglieri vastesi della Lega in Regione Abruzzo. Ho sempre inteso la politica come servizio, non mi sono mai interessate le poltrone, non mi sono mai dimesso dalla carica, non ho mai chiesto cariche. Vivo del mio dignitoso lavoro, orgoglioso dei miei valori e non sono un fruitore di vitalizi né tantomeno concepisco la politica una professione, ma avevo deciso di mettermi in campo perché soffro nel vedere la mia città ridotta in questo stato.
E’ troppo facile depredare il raccolto da parte dei soliti personaggi politici locali a chi ha sapientemente, alacremente e faticosamente seminato, coltivando, con passione politica, i progetti per la città. Questi ‘venditori di fumo’ utilizzano la prepotenza e l’arroganza e hanno saputo farsi strada utilizzando il simbolo della Lega per diventare prepotentemente e inopportunamente leader a suon di gomitate e colpi bassi. Con forza mi avete messo da parte, ma con forza vi dico che con tutto il mio gruppo non appoggerò mai la candidatura di personaggi che ruotano attorno al regista e produttore locale del ‘vecchio film’ che non ha rispettato il mio ruolo di Coordinatore cittadino del partito, sia dal punto di vista umano che professionale. Non è escluso che possa contribuire alla nascita in città di un polo civico in grado di esprimere nuove energie e che unisca uomini e donne lontano da logiche di sistema e da lobby di potere per il bene di Vasto che ha bisogno di cure urgenti e non più rinviabili. Presto, sarà prodotto ‘un nuovo film’ e nuovi attori saranno i protagonisti a servizio della città di Vasto che ha bisogno di uomini veri e puri d’animo. Nell’augurare al nuovo coordinatore buon lavoro, resto convinto che le decisioni delle scelte strategiche di un partito devono tener conto della volontà popolare, base della democrazia, passaggio necessario per la crescita del consenso elettorale finalizzato, in via esclusiva, al miglioramento della vita nella nostra comunità. La politica vera ha bisogno di grandi uomini, di sognatori, e non di occupatori di poltrone o di professionisti della politica che hanno rovinato e che intendono continuare a rovinare il nostro territorio con scelte sbagliate. Non è questa la Lega che ho sempre sognato, né tantomeno mi rivedo negli uomini e donne che attualmente, a livello locale, la rappresentano. La scelta di mettermi da parte, maturata a tradimento e con inaudita cattiveria, non lega ma divide. La libertà di pensiero è inviolabile, la coerenza è da premio Nobel. Chiudo con una frase di Matteo Salvini che cito testualmente: ‘La Lega si serve, ma della Lega non ci si serve’”.