L’assessore regionale alla Sanità, Nicoletta Verì, su invito del Comitato #iostoconlospedale, ha partecipato ieri pomeriggio a Vasto a un incontro operativo con i primari e i responsabili dei servizi al fine di una conoscenza più diretta dei problemi che affliggono l’ospedale. Presenti alla riunione anche il Direttore regionale Claudio D’Amario, il Direttore generale della Asl Lanciano-Vasto-Chieti Thomas Schael e il direttore sanitario Angelo Muraglia.
Al centro della discussione alcuni temi contenuti in un promemoria predisposto dal Comitato, a partire dal fabbisogno di anestesisti che incide negativamente sull’operatività delle chirurgie. L’assessore Verì si è impegnata a trovare una soluzione tempestiva a questo problema ed ha invitato il direttore generale Schael a disporre un ordine in tal senso, distaccando unità da Chieti-Ortona verso il San Pio e provvedendo a incardinare gli anestesisti risultati vincitori di concorso a prendere servizio a Vasto.
“Ad epidemia a quanto sembra in via di regressione e in vista di una fase di normalizzazione del comparto sanitario che tenga auspicabilmente conto delle esperienze maturate durante questo sofferto periodo di emergenza – si legge nel comunicato indirizzato all’assessore Verì -, il Comitato sente il dovere di esporre le priorità e le necessità del San Pio”.
Copertura dei posti di primariato – Il San Pio si é trovato ad affrontare il flagello Coronavirus con alcuni importanti reparti sguarniti di primari. Il riferimento è alle situazioni di grave disagio in cui versano i reparti di Pronto soccorso, Medicina, Cardiologia, Chirurgia, Dialisi-Nefro, Gastroenterologia e Direzione sanitaria ospedaliera, lasciati colpevolmente in abbandono dalla precedente amministrazione regionale. L’auspicio del comitato è che si provveda adesso, com’è stato più volte promesso, a bandire i concorsi per la copertura di questi posti vacanti.
Fabbisogno di medici anestesisti – Un ospedale dove non si svolge una normale attività chirurgica per carenza di anestesisti non può definirsi tale. Occorre pertanto colmare al più presto questa lacuna disponendo che una quota parte degli anestesisti in corso di assunzione venga esplicitamente riservata al San Pio.
Fabbisogno di personale infermieristico e Oss – Il San Pio manifesta un’urgente necessità di personale infermieristico. L’emergenza Covid-19 ha ulteriormente messo in evidenza l’insufficienza dell’organico in servizio. L’assunzione di infermieri effettuata sinora ha favorito unicamente l’ospedale clinicizzato di Chieti. A Vasto si necessità di almeno 30 infermieri e si spera che con il reclutamento previsto con l’avviso pubblico scaduto lo scorso 18 maggio si ponga fine alla lamentata carenza. Per una migliore gestione del personale infermieristico si invoca la copertura del dirigente Saps di area, figura incomprensibilmente sparita dall’organizzazione aziendale. Discorso identico vale per il personale Oss di cui c’è assoluto bisogno.
Adeguamento della struttura esistente e nuovo ospedale – I fondi appena stanziati dal Governo e quelli presumibilmente in arrivo dall’Unione Europea saranno destinati in quota parte anche in Abruzzo. Si raccomanda pertanto di predisporre per tempo un piano di utilizzo di queste risorse economiche sulla base delle necessità oggettive e non politiche. Il San Pio va adeguato e modernizzato subito, ma soprattutto ricostruito e ripensato altrove senza quei “se e ma” che ne hanno sinora impedito la realizzazione. A tal proposito si torna a chiedere un serio intervento manutentivo sul vecchio padiglione, la messa a norma antincendio (avviata da tempo solo a Lanciano ed Ortona), l’adeguamento della cabina elettrica e dei gruppi elettrogeni (per cui sono giá disponibili 800mila euro), la riattivazione urgente della cucina e un obitorio degno di questo nome al posto del vergognoso “luogo di stazionamento delle salme” attualmente in funzione. Al tempo stesso si chiede una decisione definitiva riguardo alla realizzazione del nuovo ospedale. Si disponga qui e ora l’affidamento dell’incarico per il progetto esecutivo di questa struttura.
Rafforzamento delle strutture sanitarie sul territorio – Il tragico frangente dell’emergenza ha fatto emergere la necessità di rafforzare l’assistenza sanitaria sul territorio. L’utilizzo dell’ospedale di Gissi abbandonato a se stesso come sede di ambulatori o di particolari specialità e l’incremento degli ambulatori nei distretti sanitari di base (Vasto, San Salvo, Casalbordino e Castiglione) migliorerebbero certamente l’offerta sanitaria nel comprensorio, con il risultato evidente di abbattere le liste di attesa.