La vicenda della cinese Baomarc diventa un caso. La multinazionale dell’acciaio che produce componentistica auto ha annunciato la chiusura dello stabilimento di Melfi e il trasferimento di produzione e lavoratori a Lanciano [LEGGI]. Sono 15 i posti a rischio nello stabilimento lucano secondo i sindacati che hanno proclamato lo stato di agitazione chiedendo un tavolo alle istituzioni e alla Fca, una delle realtà, per le quali l’azienda produce componentistica.
La Baomarc in Abruzzo ha due stabilimenti: uno a Lanciano, in contrada “Cerratina”, l’altro ad Atessa, quest’ultimo è l’ex Honeywell per la quale la multinazionale ha sottoscritto un accordo impegnandosi alla riassunzione di 160 lavoratori.
L’assessore regionale alle Attività produttive dell’Abruzzo, Mauro Febbo, che di recente ha incontrato i vertici aziendali si dice stupito dalla scelta sul sito di Melfi: “Chiediamo immediatamente di fare chiarezza sulle ultime decisioni della società Baomarc, con l’avallo del governo Conte e delle organizzazioni sindacali nazionali. La società deve portare a termine gli impegni e gli accordi assunti dopo l’acquisizione agevolata dell’ex Honeywell garantendo lavoro alle famiglie coinvolte. Questa era ed è ancora la priorità del governo regionale. Reputo grave, preoccupante, inaccettabile e alquanto misteriosa la decisione approvata”.
[ant_dx]”Durante l’ultimo tavolo svoltosi al ministero dello Sviluppo economico, il 10 giugno scorso, con la proprietà, il vice capo di gabinetto Giorgio Sorial, le organizzazioni sindacali nazionali e locali – continua Febbo – non è stata menzionata l’ipotesi di smantellare lo stabilimento della Basilicata e mi sembra ragionevole ipotizzare che non sia una decisione maturata in poche ore o giorni. Quindi, chiederò immediatamente al governo centrale e ai sindacati nazionali un incontro per chiarire le proprie posizioni e soprattutto il rispetto, per la Baomarc, degli accordi precedentemente sottoscritti. Confido in un atteggiamento unitario anche dei sindacati nazionali che tenga conto di quanto raggiunto in Abruzzo con il sacrificio di centinaia di famiglie. Non possono avere posizioni territoriali diversificate da quelle nazionali come già accaduto sulla recentissima vicenda dalla Banca Popolare di Bari. Ricordo come la Regione Abruzzo abbia seguito e contribuito alla soluzione dell’acquisizione di un immobile di altissimo pregio affinché la vertenza andasse verso una specifica direzione, la tutela dei lavoratori abruzzesi della ex Honeywell a favore della Baomarc. Pertanto ci aspettiamo solo il puntuale rispetto del cronoprogramma, sostenuto anche dal governo Conte per il consequenziale reinserimento degli ex lavoratori abruzzesi con l’immediato blocco di ogni altra iniziativa”.