Dalla classe 1ª A della Scuola secondaria di Cupello riceviamo e pubblichiamo:
“Un edificio scolastico. Bello, variopinto, adornato da una cornice verde, campestre … ormai vuoto. Siamo a Cupello . L’aula è spenta, grigia, non un raggio di sole. E i ragazzi e ragazze che mi hanno dato vita, che mi hanno creato dove sono? Rita… Ludovica… Sono stato forgiato come Pinocchio. Ero semplice carta vuota. Ero bianco come un cielo sereno. Tra tante pennellate e ritagli di forbici Nicola, seppur amante della matematica, mi ha ‘fatto’ insieme ai compagni. Tutti radunati attorno a me. Tanto tempo trascorso per realizzarmi .Tutto è nato quando i ragazzi e Beatrice, dolce ed altruista, mi hanno colorato. Le voci garrule e festose di quei ragazzi. mi mancano. Dov’è la dolce Aischya. Ludovica ed Elena, le due gemelline,svelte, curiose, spiritose. Gabriel sempre pronto ad accostare i più turbolenti ,a cercare di frenarne gli impet. Come quelli di Amet e Martin che lo accostavano sempre volentieri. . Luigi, serio, giudizioso, saggio osservatore. Luca, attento alle lezioni senza batter palpebra, ma subito pronto, con la fronte corrugata allorchè veniva interpellato.Abile disegnatore. La soave Maria. La titubante e graziosa Erika. Vittoria, timida, armoniosa, sensibile e dolce come un pulcino. L’altra Vittoria, sempre pronta a porre domande per le quali, sovente,conosceva la risposta. Kristofer, sempre pronto a rievocare qualche video, il suo son goku. Anna, l’amante della danza. Cesare ,taciturno eppur amante degli eco interisti. Manal, che parlava a raffica ma sempre pertinente. Melissa, sorridente, giocherellona che tante volte ha realizzato tabelle di grammatica per i compagni alla lavagna, piena di prodigalità per i compagni. Rita, svelta, audace. Filippo, che si definiva vivace da solo.
Mi mancano… tanto tanto… quegli alunni allegri che hanno visitato i luoghi che ora io rappresento. Io racconto la storia di Cupello, degli edifici antichi e conservati imperturbabili nel tempo. Illustro i luoghi visitati dagli alunni in occasione delle giornate FAI. Il palazzo Marchione, la Chiesa della Natività di Maria Santissima. Fino in cima al campanile si sono recati per potermi disegnare così egregiamente. Accompagnati dai docenti e dalle responsabili del FAI. Tante favole ora mi incorniciano .Vedete? Mi ergo qui, su questa parete dal 23 dicembre 2019, il giorno in cui mi hanno animato. Mi hanno collocato in alto i ragazzi di terza. Nando comprimeva con il martello le puntine . Piano piano andai di casa in casa per farmi ‘aggiungere’ pezzi. Quando finalmente fui pronto mi affissero in classe. Li vidi tutti frementi per ‘appendermi’. Ho dovuto soffrire un pó perché mi diedero molte martellate per farmi reggere al muro.. ma si sa chi bello vuole apparire un poco deve soffrire’. Ma il momento piú bello è stato quando hanno fatto la foto con me per ricordarmi . Tutti in maschera. Una risolutiva e creativa idea di Luigi. Voi non sapete chi siano. Solo io conosco i loro visi. Non sapevano che mi avrebbero lasciato qui, solo, in questa classe buia e deserta.
Sono ormai quí da solo da quattro mesi senza nessuno in classe che faccia chiasso .Un chiasso da mal di testa .Che quasi quasi mi manca. Non pare possibile che non ci siano più i 21 alunni di questa 1° A. Lunghi momenti di silenzio .Seguiti da momenti di scoppi rumorosi di ilarità, provocati dalle battute o dalle epressioni forbite, semplici o dialettali di una docente di buon umore… e i due collaboratori, Angelo e Concetta, che entravano con tanta familiarita’ portando una ventata di allegria a questo edificio gentile. Non odo più quell’improvviso strepido sordo, un battere di libri e cartelle, uno stropiccio di piedi, un ronzio che, a porte aperte si propagava di classe in classe con il passarsi diffuso dell’annuncio dell’ora: annunciava l’imminente suono della campanella. I ragazzi che bulicavano vicino all’uscio… il bidello che doveva prontamente quasi ricacciarli dentro . Era Marzo quando mi hanno lasciato solo. Già intravedevo, dalle finestre aperte il cielo azzurro, gli alberi che incorniciano questa splendida scuola. Foglie verdeggianti. Un’aria d’un buon odore fresco di terra e di foglie. Che faceva pensare alle belle passeggiate in campagna. Che misere giornate sto trascorrendo . Tanti altri cartelloni saranno affissi come me nelle migliaia di aule di tutta Italia. Innumerevoli ragazzi si recavano per le strade delle città rumorose, tra la nebbia o il sole, tra le viuzze di campagna o le ampie strade delle citta’. Da marzo questo MOVIMENTO è cessato. Questo immenso formicolio di ragazzi di tutta Italia è cessato. Rievoco allora , le pagine dei libri che mi dilettavo ad udire mentre i ragazzi leggevano ‘Se questo movimento cessasse, l’umanità ricadrebbe nella barbarie ; questo MOVIMENTO è il PROGRESSO , la speranza , la gloria del mondo. I tuoi LIBRI sono le TUE ARMI, la TUA CLASSE è la TUA SQUADRA, il campo di battaglia è la terra intera, e la vittoria è la civiltà umana’.
Ma la civiltà non si è fermata. Perché , attraverso il computer, i cellulari di questi ragazzi, della professoressa, come per magia, sono stato trasposto dalla parete..per giungere fino a voi . E il MOVIMENTO NON E’ CESSATO . E la SCUOLA NON si E’ FERMATA. Eccomi,eccoci. Non pronti a ripartire. No. Perché ..non ci siamo mai fermati .Siamo andati AVANTI . Non ci siamo mai arresi!La SPERANZA e l’assennatezza sono la VITA!”.