Le persone arrestate in Abruzzo saranno trasferite nella casa lavoro di Torre Sinello a Vasto dove resteranno in osservazione per 14 giorni per contenere il rischio di diffusione del coronavirus. La decisione presa dal provveditore regionale Lazio, Abruzzo e Molise suscita più di un timore tra i lavoratori dell’istituto di pena che proclamano lo stato di agitazione parlando di “ennesimo e grave atto unilaterale”.
“Questa volta l’amministrazione penitenziaria, senza preventivo coinvolgimento delle rispettive rappresentanze sindacali di comparto, ha individuato nella casa Lavoro di Vasto quale sede ricettiva da destinare alle persone arrestate di tutta la regione Abruzzo, che dovranno essere tenute in osservazione quale misura di contenimento nella diffusione del Covid-19. Questa decisione, tra l’altro presa in modo repentino dal provveditore regionale per le regioni Lazio, Abruzzo e Molise, senza adeguati provvedimenti a supporto, crea pregiudizio alle già esigue risorse di personale, carenti del 30% circa, con ricadute peggiorative sull’organizzazione del lavoro, di sicurezza sanitaria che interessa oltre gli interessati, le proprie famiglie e più in generale tutta la città di Vasto”.
I sindacati (Sappe, Uil, Cnpp, Osapp, Cgil, Cisl) in modo unitario hanno così proclamato lo stato di agitazione “e la conseguente protesta dell’astensione della fruizione della mensa di servizio, non escludendo altre azioni più eclatanti, qualora l’amministrazione non porrà in essere adeguati e urgenti provvedimenti tesi al rispetto delle regole, delle prerogative del personale e risorse necessarie a garanzia dell’incolumità di tutti operatori”.