Il procuratore di Larino, Isabella Ginefra, ha chiesto il rinvio a giudizio per uno dei due poliziotti indagati per l’inseguimento all’auto sbagliata, verso cui furono sparati colpi di pistola contro le gomme e un finestrino, dopo la rapina al centro commerciale Insieme di San Salvo. Per l’altro agente, invece, la Procura ha formulato una richiesta di archiviazione. Il 7 dicembre l’udienza preliminare dinanzi al gup di Larino, Rosaria Vecchi.
La difesa dei due poliziotti è rappresentata dall’avvocato Fiorenzo Cieri: gli agenti si dichiarano “assolutamente innocenti, hanno agito nel pieno adempimento del loro dovere in quanto impegnati in una delicatissima operazione di polizia culminata nell’inseguimento di alcuni criminali che senza scrupoli avevano immediatamente prima effettuata una violentissima rapina presso la gioielleria del centro commerciale Insieme di San Salvo”, afferma il legale.
L’episodio risale alla sera del 7 febbraio 2019. Quattro rapinatori assaltarono la gioielleria del grande magazzino terrorizzando i presenti. La polizia fece subito scattare la caccia ai responsabili. I due agenti erano in un’auto civetta a Petacciato Marina e, quando videro passare un’Audi guidata da un trentottenne, la inseguirono. Ma era la macchina sbagliata.”Il fatto aveva destato un enorme allarme sociale, in quanto i rapinatori, come da segnalazione al 113, avevano immobilizzato alcune persone, sparato colpi all’impazzata, infranto le vetrine ed asportato monili in oro, per poi fuggire con un auto identica a quella intercettata dalla civetta dei due poliziotti. Questi ultimi avevano, tra l’altro, anche il lampeggiante acceso e provvedevano ad intimare immediatamente l’Alt-Polizia con la paletta di servizio e ciò nonostante l’auto intercettata si dava alla fuga. Per cui – afferma Cieri – i fatti che vengono contestati non possono, in un tale contesto storico/fattuale, costituire reato, non essendo stata l’azione dei poliziotti mossa da alcuna forma di animus ledendi. Tuttavia – conclude l’avvocato difensore – i miei assistiti confidano nella serenità di giudizio della magistratura ed aspettano fiduciosi una definizione positiva del procedimento”.