Tredici centri del Medio Vastese che si uniscono per dar vita all’omonima Comunità per sfruttare le proprie potenzialità turistiche mettendole in rete e offrire servizi adeguati. Il progetto che sta muovendo i primi passi registra l’desione dei Comuni di Carpineto Sinello, Casalanguida, Cupello, Dogliola, Fresagrandinaria, Furci, Gissi, Guilmi, Lentella, Liscia, Palmoli, San Buono e Tufillo con la collaborazione dei promotori, le associazioni “Centro Studi Alto Vastese e Valle del Trigno” e “Itinerari d’Abruzzo”, ed è finanziato con fondi Feasr-Psr Abruzzo 2014/2020 (Misura 19 “Leader”, Sottomisura 19.4 “Sostegno per i costi di gestione e animazione”).
L’idea della Comunità “Medio Vastese” è la naturale prosecuzione di un altro progetto che ha visto la luce l’anno scorso, quello della “Valle del Treste” che con 46 chilometri di sentieri ha unito i centri di Palmoli, Liscia, Furci e San Buono [LEGGI] ed è stata lanciata dall’assessore di Tufillo Emanuele Berardi e Alessio Massari, referente delle due associazioni, che hanno risposto all’avviso pubbico del Gal Maiella Verde per l’identificazione delle Comunità di Progetto.
[ant_dx]Gli obiettivi dichiarati nel progetto sono:
– il collegamento delle reti sentieristiche già presenti, in particolar modo di quelle insistenti sui siti S.I.C. dell’area progettuale (Gessi di Lentella, Fiume Trigno Medio e Basso Corso, Monti Frentani e Fiume Treste, Monte Sorbo);
– la realizzazione di una cartina d’insieme per facilitare la fruizione e la comunicazione degli stessi;
– la creazione di un sistema di punti di informazione e accoglienza turistica, i cui operatori riceveranno specifica e mirata formazione;
– la pubblicazione di una piccola guida turistica, dove saranno inseriti gli itinerari del gusto, le esperienze da poter fare, i luoghi di maggiore interesse da visitare, sia dal punto di vista naturalistico che culturale;
– l’implementazione degli strumenti di comunicazione quali social network, sito internet, video promozionali, mostre fotografiche e partecipazione a fiere dedicate con il fine di migliorare e potenziare la comunicazione verso l’esterno e catturare i potenziali stakeholders.
“Il primo obiettivo – dice Alessio Massari, uno dei referenti del progetto – è creare consapevolezza delle nostre attrattive a livello locale, quindi educare e sensibilizzare chi vive sul territorio. Pensiamo a un turismo esperienziale, lento e sostenibile anche perché si tratta di un territorio che attualmente non è in grado di gestire la massa. Nel nostro target ci sono gli stranieri che solitamente amano acquistare vecchi ruderi e ristrutturarli in aree periferiche e rurali, il turista settentrionale che vive nelle grandi città, che vuole staccare dalla routine ed è alla ricerca di ritmi più lenti e di un contatto privilegiato con la natura, e infine il terzo target è rappresentato dagli amanti dell’outdoor e dell’escursionismo in quanto sul territorio c’è un’urbanizzazione molto bassa con aree Sic e sentieri che si prestano al trekking e alla mountain bike. Invitiamo tutti i cittadini a rispondere alle domande del questionario orientativo sul sito del progetto [LEGGI]”.
Sulla carta, gli obiettivi sono nobili e ambiziosi per un territorio che, nonostante ripetuti tentativi, non ancora è riuscito a trovare un’identità comune, che deve fare i conti con diverse criticità (una vergognosa rete stradale, campanilismi, scarsa intraprendenza ecc.), ma che negli ultimi anni si è rivelato appetibile soprattutto agli occhi degli stranieri (numerosi i casi di americani, inglesi ecc. che hanno scelto l’entroterra vastese come nuova casa suscitando anche l’attenzione di format tv di settore, LEGGI). Quest’ultima scommessa riuscirà a essere vinta?