“Un fondo ad hoc per il settore automotive, in cui rientrerà anche il vetro per auto”. Il Governo Conte stanzierà soldi per il comparto automobilistico, già in difficoltà prima dell’emergenza Covid e ora fortemente a rischio.
Gianluca Castaldi, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento, risponde a Zonalocale in merito al grido d’allarme lanciato dalla sindaca di San Salvo, Tiziana Magnacca, dopo un incontro col presidente di Pilkington Italia, Graziano Marcovecchio: la Nippon sheet glass, la multinazionale giapponese proprietaria dello stabilimento di Piana Sant’Angelo, ha spento due forni in Malesia e Giappone ed è intenzionata a spegnerne un terzo in Europa [LEGGI]. Bisogna evitare che la malaugurata scelta ricada su uno dei due altoforni di San Salvo, perché il rischio sarebbe di perdere centinaia di posti di lavoro, compresi quelli delle aziende dell’indotto.
Durante l’emergenza Covid, i forni hanno continuato a restare accesi perché non possono essere spenti, devono lavorare a ciclo continuo. Hanno distrutto rottame per continuare a funzionare con notevoli costi. Ora, di fronte all’intenzione dell’azienda di tagliare, i timori sono tanti.
Il 29 maggio scorso il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, Marcovecchio, che è presidente nazionale di Assovetro, e i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil si sono confrontati sulla crisi del settore: “In questa fase così delicata – dice Castaldi – c’è bisogno di concretezza e il ministro Patuanelli ha tracciato una rotta chiara che ha rassicurato tutti. L’impegno del Governo è quello di stanziare risorse sufficienti attraverso un fondo creato ad hoc per andare incontro alle esigenze di un settore fortemente danneggiato dal coronavirus, in modo tale da salvaguardare i livelli occupazionali. L’obiettivo è svuotare i piazzali delle imprese produttrici dalle auto già prodotte, anche attraverso un incentivo, e far ripartire la produzione. Sicuramente in Parlamento, nell’esame del decreto Rilancio, ci saranno molte proposte che riguarderanno il comparto automobilistico. Ed è molto probabile che anche l’Unione europea destini una parte consistente delle risorse a questo settore, colpito dall’emergenza in tutti i Paesi, a partire dalla Germania, che si rifornisce dalle aziende italiane produttrici di componentistica”.