Si intitola “Cambà” il nuovo album del musicista frentano Andrea Castelfranato, uscito da qualche giorno a pochi giorni dalla fine del lockdown. 10 brani, molti dei quali scritti durante la quarantena, dal carattere mediterraneo, latino, proprio come chi, costretto a stare chiuso in casa, ha voglia di sole, mare, sabbia e calore.
Ma perché questo titolo? “Cambà nel mio dialetto – dice Andrea – significa letteralmente campare, vivere. A volte a chi ci chiede come stai, si risponde con un semplice ma efficace si tira a cambà, oppure, ancora più forte se è detto in prima persona, tiro a cambà, che indica uno sforzo, una fatica che si sta facendo per sopravvivere. Una fatica mentale, più forte di quella fisica”.
“Cambà”, insomma, è il succo di chiunque si sia trovato e sta ancora vivendo questa condizione del “tirare a campare”, di chi ha assistito al blocco del mondo dell’arte e di chi lavora affinché l’arte possa essere cullata.
Le musiche sono scritte con la chitarra flamenco di Andrea che, dopo tanti anni, torna con un album dedicato alla musica world. Si passa da Cuba sino ad arrivare in Messico per poi approdare in Spagna con il flamenco senza dimenticare il nostro Paese con un paio di cover al gusto di quella melanconia degli anni ’60 in Una Rotonda Sul Mare di Bongusto e alla dolcissima Guarda Che Luna di Buscaglione. C’è spazio anche per una cover spagnola dei Mecano con il brano Una Rosa es Una Rosa cantata dalla amica nonché collega Manuela Francia. E poi una graditissima voce, quella del brano Senza giacca e cravatta di Nino D’Angelo. Nell’album di Castelfranatao c’è infatti anche la straordinaria cantante partenopea [mar_dx] Brunella Selo che affiancava appunto D’Angelo, con la sua voce eterea e passionale.
“Ho deciso di stampare soltanto 100 copie, sperando che questo mio lavoro venga apprezzato e condiviso da voi, per dare un senso al mio progetto e per far sì che noi artisti manteniamo viva la nostra voglia di creare. – conclude Andrea – Mi sono fatto questo regalo, che rimarrà per sempre il ricordo legato a questo anno. Ringrazio chi ha lavorato a distanza al mio progetto, dai musicisti al fonico, con un uso sfrenato di wetransfer. Il prezzo è quanto il costo di un panino e una birra”.
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