Aprire la caccia di selecontrollo al cinghiale anche di notte? Non solo il Wwf è contrario all’iniziativa della Regione Abruzzo. Sono gli stessi cacciatori e agricoltori ad avere forti dubbi. Molti di loro sono nettamente contrari.
“Con sconcerto – afferma il Wwf – apprendiamo che la Regione Abruzzo è in procinto di discutere modifiche al Disciplinare-tipo per la caccia di selezione che prevedono, nelle aree critiche di presenza della specie individuate nella Regione Abruzzo, il prolungamento dell’attività di caccia al cinghiale anche durante la notte e il ricorso a dispositivi quali visori notturni. La richiesta della Regione ha già ottenuto parere positivo dell’Ispra”, che “tralascia di citare il precedente articolo 13 della stessa legge che al comma 5 vieta tutte le armi e tutti i mezzi per l’esercizio venatorio non esplicitamente ammessi dall’articolo stesso e i visori non sono tra i mezzi citati (sul tema la Corte di Cassazione si è espressa chiaramente con la sentenza 48459/2015). Le modifiche al disciplinare-tipo permetterebbero la caccia in orario notturno anche nella ZPE e nella ZPC del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise e nei Sic con presenza dell’orso bruno marsicano, seppur specificando in un allegato modalità operative ed eventuali limitazioni da concertare con gli Enti gestori”.
Per la delegata regionale del Wwf, Filomena Ricci, “da decenni si affronta il problema cinghiali affidandosi alla caccia senza prendere atto del sostanziale fallimento di una tale scelta: i fatti e le ricerche scientifiche condotte in tutta Europa dimostrano che la caccia è uno dei principali fattori responsabili dell’aumento del numero dei cinghiali, esattamente il contrario di quello che la Regione, prona agli interessi della parte più retriva del mondo venatorio, continua a pensare”.
Il no dei cinghialai – Ma il no alle battute notturne arriva dagli stessi cinghialai: “Tra di noi, moltissimi sono contrari”, spiega Marco Scarpone, presidente di Libera caccia Vasto, associazione che raggruppa 120 cacciatori del Vastese. “Non c’è alcun entusiasmo verso l’ipotesi di caccia notturna, che di fatto sarebbe il controllo numerico della specie. I contrari sono moltissimi, la stragrande maggioranza dei cacciatori, per motivi di sicurezza. Ancor di più con l’arrivo della stagione estiva, quando di notte spesso si trovano coppie e gruppi di giovani nelle campagne. I visori notturni? Sono attrezzature molto valide, ma resta la contrarietà della stragrande maggioranza dei cinghialai, non solo del Vastese, ma di tutta la regione. Molte perplessità. Non vorremmo che, come al solito, tutto andasse bene fino a quando non dovesse accadere un incidente. La caccia va fatta negli orari in cui i cinghiali sono in movimento, al mattino presto o all’imbrunire”.
I dubbi degli agricoltori – Scettico anche Michele Bosco, imprenditore agricolo e presidente del comitato Terre di Punta Aderci, associazione nata per affrontare il problema cinghiali e per chiedere (anche attraverso una petizione firmata da più di 2mila persone) l’abbattimento degli esemplari in sovrannumero per ridurre il numero degli incidenti stradali causati dagli ungulati e le devastazioni delle campagne: “Cacciare di notte è pericoso. Il gioco non vale la candela. Sarebbe più utile cacciare di giorno e dentro le aree protette”.