Il Pd è disponibile a una coalizione giallorossa per le elezioni di Vasto. Fermo restando che dovrà vedere cosa ne pensano i Cinque Stelle, che di recente hanno riaffermato il concetto della distanza da entrambi i poli: destra e sinistra, per loro, sono uguali.
A gettare un sasso nello stagno della politica vastese è il segretario provinciale del Pd, Gianni Cordisco.
I dem a Vasto ripartono dalla commissione reggente composta da Fabio Giangiacomo, Simone Lembo, Nicola Della Gatta, Anna Bosco e la new entry di Sabato Giugliano dopo il gran rifiuto di Angelo Pollutri.
Cordisco, perché non il congresso per eleggere il nuovo segretario, ma un comitato con cinque reggenti?
“Nel mese di gennaio Luciano Lapenna, in vista del tesseramento, ha fatto un passo indietro per fare spazio all’elezione del nuovo segretario. Era stato eletto all’unanimità a ottobre del 2017 su mia proposta con la funzione di traghettare il partito verso il congresso. Poi ci sono state due elezioni, le politiche e le regionali, che hanno fatto slittare la scelta del nuovo segretario da parte degli iscritti. Quando Lapenna si è dimesso, ho chiesto subito al segretario regionale, Michele Fina, di evitare la nomina di un commissario unico, a di preferire una gestione collegiale perché non c’era un problema politico. Poi è arrivata l’emergenza Covid, che ha allungato ulteriormente i tempi per il congresso, al quale vorremmo addivenire entro la fine dell’estate”.
Angelo Pollutri ha rifiutato l’incarico affermando di averlo appreso da una lettera del segretario regionale, senza essere stato consultato e sostenendo che nel Pd il tempo dei sogni sia ormai finito. Affermazioni pesanti, se le dice chi, come lui, ha coordinato il comitato elettorale di Francesco Menna e, per due anni, anche lo staff del sindaco. Lo avete nominato a sua insaputa?
“Angelo è un militante di lungo corso e sa lui quello che sceglie. Ha dato il suo contributo nella campagna elettorale del 2016 e nella prima fase dell’amministrazione Menna. Poi ha deciso di lasciare per motivi di lavoro, considerato che, tra i suoi impegni, c’era anche l’incarico di presidente di Autoservizi Cerella. È tuttora nel direttivo del Pd di Vasto. Non so se è spendibile in un altro contesto. L’avevo chiamato 15-20 giorni prima della lettera del segretario regionale per chiedergli la sua disponibilità a far parte della commissione reggente. In quella circostanza, si era detto disponibile. Fino a due settimane fa, non aveva dato segnali di contrarietà”.
La commissione, quindi, non traghetterà il partito verso le elezioni comunali del 2021, ma solo fino al congresso e alla conseguente elezione del nuovo segretario del Pd di Vasto. Secondo il centrodestra, ci sarebbe un avvicinamento tra Pd e Movimento 5 Stelle, ma quest’ultimo ha seccamente smentito. Vi presenterete agli elettori con la stessa coalizione del 2016?
“Francesco Menna sarà ricandidato a sindaco a capo della coalizione. Non escludo, in nessuna città, che proviamo a dialogare con il Movimento 5 Stelle e con il civismo. Riguardo ai Cinque Stelle, credo si tratti di un dibattito al loro interno. Noi siamo disponibili a ragionare con loro. Poi, se questo non sarà possibile, vorrà dire che, al secondo turno, parleremo col loro elettorato e, viceversa, se saranno loro ad arrivare al ballottaggio, parleranno al nostro elettorato. Con la deputata Carmela Grippa c’è un dialogo, mi interfaccio con lei sulle vicende del territorio e ho riscontrato una buona disponibilità. A livello nazionale, c’è un’intesa di governo. Sulle realtà locali, decideranno loro quale schema seguire, quello delle elezioni in Umbria o in Emilia-Romagna. Vedremo”.