Cartelli informativi e controllo “dinamico” così da garantire il distanziamento per rispettare le norme anti-Covid. Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha firmato ieri sera l’ordinanza numero 69 che modifica la precedente ordinanza numero 62 in tema di gestione delle spiagge libere. In seguito al provvedimento del 20 maggio si era fatta sentire la voce dei sindaci e, dopo un tavolo tecnico e le istanze raccolte dall’Anci Abruzzo, si è arrivati ad elaborare delle norme che alleggeriscono la posizione dei Comuni e prevedono una serie di indicazioni per l’accesso alle spiagge libere della Regione nel corso della prossima stagione estiva.
“I Comuni dovranno disciplinare l’accesso e la fruizione delle spiagge libere, individuando con proprio atto le misure più idonee ed efficaci per mitigare il rischio covid-19, tenendo in considerazione le specifiche caratteristiche delle stesse, la loro localizzazione, i flussi dei frequentatori delle spiagge del proprio territorio in relazione alla stagione balneare”, si legge nel Protocollo di sicurezza.
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[ads_dx]Dovrà esserci “l’affissione nei punti di accesso – che dovranno essere puntualmente individuati – alle spiagge libere di cartelli in diverse lingue contenenti indicazioni chiare sui comportamenti da tenere, in particolare il distanziamento sociale di almeno un metro ed il divieto di assembramento; devono essere assicurate opportune misure di pulizia della spiaggia e di igienizzazione delle attrezzature comuni, come i servizi igienici, ove presenti”.
I “fruitori della spiaggia libera, nel posizionamento delle proprie attrezzature (ombrelloni, lettini, sdraio etc.) dovranno rispettare le medesime misure di distanziamento per i complessi balneari“. Saranno vietati gli assembramenti e, così come negli stabilimenti balneari, “l’area complessivamente destinata ad ogni singolo ombrellone o altro sistema di ombreggio non può comunque essere inferiore a 10 mq“. Sotto agli ombrelloni dovrà essere mantenuta la distanza interpersonale di un metro, tranne per “persone facenti parte del medesimo nucleo familiare o conviventi fornendo apposita documentazione se richiesta”.
I Comuni potranno prevedere misure di gestione delle spiagge “anche mediante convenzione con soggetti del terzo settore, che possano svolgere una funzione di informazione e di presidio, anche con un servizio dinamico e non stanziale, al fine di evitare assembramenti, informare l’utente sui corretti comportamenti da seguire, nonché sul corretto posizionamento di ombrelloni ed altre attrezzature da spiaggia, per assicurare le misure di distanziamento interpersonale”. Dovranno essere date “disposizioni volte a limitare lo stazionamento dei bagnanti sulla battigia (area di libero transito) per evitare assembramenti”.
È consigliato anche prevedere “modalità che diano un riferimento ai fruitori della spiaggia libera per il posizionamento delle attrezzature (ombrelloni) nel rispetto delle misure di distanziamento”. Potranno anche essere previste “limitazioni di accesso alle spiagge libere nelle ore serali/notturne per ragioni di sicurezza e di pubblica incolumità”.
Nel nuovo protocollo si precisa che “il Comune pone in essere tutte le condizioni per il rispetto delle regole e dei comportamenti prescritti dalle presenti linee guida senza tuttavia essere direttamente responsabile di eventuali condotte contrarie da parte dei cittadini“.