Nella sua lunga carriera, l’allenatore gentiluomo ha fatto tappa anche a Vasto. Era il 5 aprile del 1992.
Gigi Simoni, scomparso due giorni fa a 81 anni, allenava la Carrarese, che arrivava allo statio Aragona da capolista del girone B di C2. All’andata, allo stadio dei Marmi, era finita 2-0.
Nel frattempo, però, i biancorossi erano usciti dalla palude della zona retrocessione. Il cambio di allenatore aveva dato i risultati sperati: alla fine del girone d’andata, il ritorno di Tony Giammarinaro Volpe Grigia, per la terza volta sulla panchina biancorossa (aveva già guidato la gloriosa Pro Vasto degli anni Settanta e poi la Vastese nella stagione precedente, quella del 1990-’91), al posto di Ambrogio Pelagalli. Dopo le prime ambasce (2 vittorie e 4 sconfitte nelle prime 6 partite del girone di ritorno), la squadra aveva acquisito la solidità tipica delle squadre di Giammarinaro. E all’Aragona non si passava.
Quel giorno, il 5 aprile, si confrontarono due maestri del calcio all’italia, quello tradizionale con le marcature a uomo e il contropiede micidiale. E proprio con le ripartenze veloci Volpe Grigia riuscì a mandare in crisi la capolista. Un gol per tempo. Doppietta di un Pino Tortora in gran forma per il 2-0 finale. Negli spogliatoi, nelle interviste post partita, Simoni non abbandonò il suo proverbiale aplomb.
A fine stagione, Carrarese seconda dietro alla Vis Pesaro, entrambe promosse in C1, e Vastese a metà classifica dopo aver trottato nella seconda metà del campionato.
Negli anni a venire, nella carriera di Simoni, sarebbero tornati palcoscenici più importanti, fino alla vittoria della Coppa Uefa con l’Inter. In tutto, per il tecnico di Crevalcore, 8 campionati vinti: oltre a quello con la società apuana, 7 promozioni dalla B alla A. Tra gli allenatori italiani, meglio di lui ha fatto solo un’altra vecchia conoscenza del calcio Abruzzese: Osvaldo Iaconi, che di campionati dalla panchina ne ha dominati 11, compresa la storica doppia promozione, dalla C2 alla B, del Castel di Sangro dei miracoli.