“Con la venuta del Coronavirus ci siamo spesso lamentati di come un essere così piccolo e quasi invisibile abbia potuto privarci della nostra libertà. Ecco, ci sono persone che per tutta la loro vita sono rimaste private della libertà. Non hanno la possibilità di andare a scuola, di ricevere un’istruzione adeguata, in questo periodo viene detto loro di rimanere a casa, ma loro neanche ce l’hanno una casa. Dobbiamo riconoscere il nostro benessere e privilegio e capire che ci sono persone che hanno bisogno di aiuto”.
Con queste toccanti e aspre parole, che però rappresentano appieno la realtà che in molti Paesi del mondo si sta vivendo, si è rivolto agli studenti del Polo Liceale Mattioli il presidente del Comitato 3 Ottobre Tareke Brhane, in occasione dell’evento online Semi di Lampedusa, avuto luogo nel pomeriggio del 21 maggio.
L’evento, organizzato dalle docenti Carla Orsatti e Francesca Cinquina, si inserisce nel progetto di informazione e sensibilizzazione delle scuole ideato dal Comitato 3 Ottobre per ricordare la tragedia avvenuta al largo di Lampedusa il 3 ottobre 2013, in cui il Mattioli è coinvolto da diverso tempo, in partnership con l’EPA Carvalhais di Mirandela, in Portogallo.
[ads_dx]La videoconferenza, moderata dal giornalista Giuseppe Ritucci e aperta dai saluti della dirigente scolastica del Mattioli, Maria Grazia Angelini, e del dirigente della scuola portoghese, Manuel Pereira, ha visto la partecipazione anche di Vito Fiorino, uno dei pescatori che la notte del 3 ottobre riuscì a portare in salvo 47 migranti. Vito si è rivolto a tutti i ragazzi all’ascolto, sottolineando l’importanza dei giovani e del ruolo che possono avere nella lotta contro l’indifferenza e ricordando anche quanto sia importante che ogni anno a Lampedusa si celebri il 3 ottobre la Giornata della Memoria e dell’Accoglienza.
Questa giornata, infatti, ha permesso a oltre 800 ragazzi provenienti da 150 scuole di 20 Paesi europei di recarsi a Lampedusa, dove hanno potuto partecipare a workshop e conferenze per informarsi sui fenomeni migratori e comprendere che quello che succede a Lampedusa riguarda tutti noi, perché come recita anche il motto del Comitato 3 Ottobre “siamo tutti sulla stessa barca”.
L’evento è stato anche un modo per i ragazzi che lo scorso ottobre si sono recati a Lampedusa, Claudia Tiberio, Sara Di Tanna, Simone Di Minni e Benedetta Roberti del Mattioli e Fabiana Faustino dell’EPA Carvalhais, di raccontare di nuovo le emozioni provate durante l’esperienza e di presentare un video che mostrasse i momenti salienti vissuti a Lampedusa.
Nel corso del suo intervento, il presidente del Comitato Tareke Brhane, rivolgendosi agli studenti, ha ribadito l’importanza dell’informazione, che deve avvenire sin da quando si è a scuola per far sì che ognuno abbia delle proprie opinioni, basate, però, su dati reali. “Ragazzi, dovete informarvi, dovete conoscere ciò che vi circonda. Conoscere è fondamentale per iniziare a costruire un futuro. Ci sono persone che leggono due pagine di Wikipedia e si dichiarano esperti. Ecco, se volete raggiungere i vostri obiettivi, dovete andare oltre a quello”.
Il dibattito, alimentato anche dalle domande dei ragazzi, si è poi spostato sulla condizione dei migranti al tempo del coronavirus. Tareke ha spiegato come in una tale condizione di emergenza le persone che già prima erano poco considerate, ora lo sono anche di meno, riportando, però, l’esempio del Portogallo che in questi mesi ha regolarizzato centinaia di migranti per garantire loro libero accesso alla sanità e ai servizi pubblici.
Sulla condizione attuale dei migranti si sono espressi anche Rosa Milano, responsabile della comunicazione del Consorzio Matrix, e Stefano Lanzano, insegnante di lingua italiana ai ragazzi accolti nella struttura, raccontando come questi mesi sono stati per loro un momento di crescita personale e culturale grazie alle attività proposte.
L’evento si è concluso con un grande e fiducioso arrivederci tra le due scuole e il Comitato 3 Ottobre, con la speranza che la pandemia di Coronavirus non fermerà la prossima Giornata della Memoria e dell’Accoglienza e che presto Tareke potrà continuare a girare, in presenza, per le scuole di tutta Europa per testimoniare e sensibilizzare sempre più ragazzi. Solo con l’aiuto di tutti si possono abbattere barriere e costruire ponti.
Simone Di Minni