Sono iniziati i lavori di installazione degli ombrelloni negli stabilimenti di Vasto Marina. Gli operatori si preparano all’avvio della stagione balneare che segnerà la riapertura del settore turistico il 29 maggio. Settore che sarà l’ultimo a riprendere le attività, con l’apertura di stabilimenti balneari e strutture ricettive.
“Per garantire le necessarie distanze, abbiamo perso oltre il 50% degli ombrelloni rispetto alla scorsa estate: ne avevamo più di cento, ora potremo piantarne solo 53 – dichiara Domenico Molino, balneatore vastese -. In prima fila avevamo otto gazebo, quest’anno li ridurremo a quattro”.
Misure da adottare per rispettare le disposizioni governative riguardo la “definizione di misure di distanziamento minime tra le attrezzature di spiaggia, al fine di garantire il corretto distanziamento sociale, di almeno un metro, nello stabilimento ed un minor rischio”, come specificato nell’ordinanza.
Rispetto alla normativa nazionale, che prevede il distanziamento di 5 metri tra le file di ombrelloni e di 4,5 metri tra un ombrellone e l’altro, le disposizioni regionali sembrano essere meno restrittive, con distanze più contenute.
Nello specifico, l’ordinanza della Regione Abruzzo prevede che “l’area complessivamente destinata ad ogni ombrellone non sia inferiore a 10 metri quadri, possibilmente definita con sistemi di segnaletica a terra”. Le attrezzature assegnate in dotazione all’ombrellone (come, ad esempio, sdraio e lettini) “possono essere fornite in quantità limitata atta a garantire il distanziamento con le attrezzature dell’ombrellone contiguo di almeno 1 metro”.
Sotto l’ombrellone sarà obbligatorio osservare una distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, obbligo derogato “per i soli membri del medesimo nucleo familiare, ovvero conviventi”.
Spiagge libere – Distanziamento sociale anche per i fruitori delle spiagge libere. In ragione di ciò, si legge nell’ordinanza “è necessario attuare un’intensa attività di comunicazione e sensibilizzazione, volta a favorire un comportamento corretto e consapevole da parte dell’utenza”.
Dovranno quindi essere valutate “disposizioni volte a limitare lo stazionamento dei bagnanti sulla battigia per evitare assembramenti”, e il posizionamento di ombrelloni e sedie sdraio dovrà “essere preliminarmente mappato e tracciato, rispettando le regole previste per gli stabilimenti balneari, per permettere agli utenti un corretto posizionamento delle attrezzature al fine di evitare l’aggregazione”.
Per l’accesso alle spiagge potranno essere definite “turnazioni orarie, mediante la prenotazione degli spazi anche attraverso l’utilizzo di piattaforme on line. Al fine di favorire la prenotazione stessa può, altresì, essere valutata la possibilità di prenotare contestualmente anche il parcheggio, prevedendo, ove possibile, tariffe agevolate”.
Per l’utilizzo delle spiagge libere i Comuni devono garantire “l’adozione di misure di mitigazione del rischio analoghe a quelle previste per gli operatori degli stabilimenti”. La regolamentazione di tali spiagge potrà essere garantita anche attraverso idonee convenzioni con soggetti pubblici e privati da attivare a cura del Comune territorialmente competente.
I Comuni potranno emettere ordinanze di divieto di accesso alle spiagge nelle ore notturne (dalle ore 00.00 alle ore 06.00), per ragioni di sicurezza e pubblica incolumità, limitatamente alle aree in concessione demaniale, al fine di non vanificare le attività di sanificazione adottate in base al protocollo di sicurezza.