I prossimi mesi saranno decisivi per il futuro di tante aziende del territorio che in questi giorni di lenta ripresa stanno cercando di scuotersi dal torpore del lungo fermo causato dalla pandemia. Mercati e acquisti praticamente bloccati hanno causato uno stallo dal quale non sarà così immediato uscire.
Se a sostegno delle imprese (pur con le note pecche) ci sono le misure adottate del governo, esiste un ulteriore limbo che ha risentito più di tutti del blocco iniziato da metà marzo, quello di chi ha perso il lavoro e tre mesi fa si trovava nel pieno delle trattative per trovare una nuova occupazione. Parliamo, ad esempio, del caso della ex Sam di San Salvo.
Qualche giorno dopo l’inizio del lockdown, l’11 marzo, sindacati, imprenditori e istituzioni avrebbero dovuto incontrarsi per la ricollocazione dei lavoratori licenziati dalla fabbrica che ha chiuso i battenti nell’estate 2019. Le restrizioni evitare il contagio hanno bloccato tutto.
L’ultimo puntata della vicenda risale al 14 febbraio, quando le parti sociali in causa si incontrarono nella sala consiliare del Comune di San Salvo alla presenza dell’assessore alle Attività produttive della Regione, Mauro Febbo. In quell’occasione furono prospettate tre strade per ridare un lavoro agli operai che per lungo tempo hanno realizzato componenti per la Denso, unica committente della fabbrica: riassorbimento da parte della Ilmet (realtà sansalvese che si sta occupando delle lavorazioni ex Sam), uso dei fondi regionali per la formazione, ricollocazione in altre aziende che collaborano con la Denso [LEGGI].
[ant_dx]Come si può notare, centrale in tutta la vicenda è il ruolo della multinazionale giapponese. Se nell’appuntamento di febbraio i vertici Denso già prevedevano una contrazione del fatturato, ora la situazione si è ulteriormente aggravata. Nella fabbrica si lavora a turni ridotti fino al giovedì, le perdite sono stimate intorno al 70% nei mesi di maggio, giugno e luglio [LEGGI].
Tutte circostanze che allo stato attuale fanno apparire ancora più piccolo quello spiraglio che si era acceso per i 13 lavoratori rimasti senza un’occupazione. L’incontro di febbraio, come detto, era terminato con l’impegno di rivedersi a metà marzo, ma il lockdown ha congelato tutto.
“Questi lavoratori non devono essere dimenticati – dice a zonalocale.it Emilio Di Cola della Cgil – Attendiamo notizie dalla Regione. L’appello è a quelle figure istituzionali che nei mesi scorsi si sono adoperate e hanno preso parte alle varie trattative, mi riferisco all’assessore Febbo e al sindaco di San Salvo Tiziana Magnacca“.
“Siamo fermi all’incontro di febbraio – ci conferma Massimiliano Recinella della Cisl – con l’impegno della Regione a riconvocarci. Speriamo di avere notizie a stretto giro anche sugli impegni che le varie figure sedute al tavolo avevano preso. Gli ex lavoratori della Sam stanno vivendo anche un’altra difficoltà, quella di ottenere il proprio Cud per la dichiarazione dei redditi. Non c’è modo di recuperare la documentazione”.