Un metro di distanza tra i tavoli, altrettanto al bancone. Barriere in plexiglass alla cassa, dispenser di igienizzanti all’ingresso e personale con mascherine e guanti. Stop a buffet e vassoi con cibo destinato a intere tavolate e anche ai menu che passano di mano in mano. L’ordinanza numero 59, emanata ieri sera dal presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, detta le regole per ristoranti e bar, che potranno riaprire da lunedì 18 maggio. Sono chiusi dall’11 marzo. Ma anche nella Fase 2 dell’emergenza coronavirus la parola d’ordine deve essere: cautela.
Prenotazione, menu e servizio – Per le ordinazioni, bisogna garantire “formati di presentazione di menu alternativi rispetto ai tradizionali (ad esempio menu scritti su lavagne, consultabili via app e siti, menu del giorno stampati su fogli monouso)”.
Nella gestione del servizio di ristorazione, “si deve prevedere, ove possibile, una separazione degli accessi di entrata e di uscita; deve essere previsto obbligatoriamente un sistema di prenotazione telefonica e digitale”, i tavoli devono essere dotati direttamente dei condimenti necessari, ad esempio in confezioni monodose, ingresso e bagni (alla cui entrata non potranno crearsi assembramenti) devono essere dotati di gel igienizzanti, non si potrà usare il guardaroba”. Inoltre “gli oggetti utilizzati per un servizio (cestino di pane, prodotti per il condimento, zuccheriera monodose eccetera) non possono essere messi a disposizione di nuovi clienti senza adeguata igienizzazione”, stesso discorso per piatti, bicchieti e posate. “È altresì possibile che l’esercente adotti soluzioni alternative quali prodotti monouso eccetera)”.
Nel servire le pietanze, “devono essere eliminate le modalità di servizio buffet e similari”. “I clienti dovranno indossare la mascherina in attività propedeutiche o successive al pasto al tavolo (ad esempio, pagamento cassa, spostamenti, utilizzo dei servizi igienici eccetera).
Precauzioni – “È necessario rendere disponibili prodotti igienizzanti per clienti e personale anche in più punti in sala e, in particolare, per l’accesso ai servizi igienici, che dovranno essere igienizzati frequentemente”.
I personale di cucina e di sala dovrà indossare mascherine per tutto il turno di lavoro e, “in tutte le attività in cui ciò sia possibile”, i guanti in nitrile. Alla cassa barriere di separazione in plexiglass o altro materiale.
“I clienti dovranno indossare la mascherina in attività propedeutiche o successive al pasto al tavolo (ad esempio, pagamento cassa, spostamenti, utilizzo dei servizi igienici eccetera)”.
Un metro di distanza – Negli “spazi comuni frequentati da lavoratori e clienti: bisogna distribuire i tavoli assicurando la distanza di almeno un metro tra i commensali di tavoli vicini. È consentita a deroga per i conviventi. Nel caso di due o più persone non conviventi, devono essere garantite le distanze di un metro seduta seduta e un metro fronte fronte o in alternativa mediante l’utilizzo di pannelli di separazione (ad esempio, in plexiglass)”.
Bar, plexiglass alla cassa – Nei bar “il servizio al banco deve assicurare il distanziamento interpersonale di almeno un metro; davanti al banco e alla cassa deve essere posizionata idonea segnaletica orizzontale per favorire il distanziamento interpersonale” e al bancone “è bene favorire la messa a disposizione di prodotti monouso”. Bisogna incentivare “sistemi digitali di pagamento” e “l’uso del take away e del delivery”.
Vanno limitati i contatti tra personale e clienti: “Si devono predisporre barriere fisiche (ad esempio, in plexiglass) nelle zone dove vi è una maggiore interazione con il pubblico (ad esempio, in prossimità dei registratori di cassa).