Sta suscitando in tutta Italia e anche all’estero grande commozione la morte di Ezio Bosso: il grande pianista, compositore e direttore d’orchestra torinese aveva 48 anni ed era malato da tempo.
La giornalista vastese Patrizia Angelozzi, che lo ha intervistato a Pescara in occasione di un concerto del 2016 [LEGGI], ha scritto per Zonalocale questo ricordo di Ezio Bosso.
“C’è una teoria antica che dice che la vita sia composta da dodici stanze, nessuno può ricordare la prima perché quando nasciamo non la vediamo, ma pare che questo sia possibile nell’ultima che raggiungeremo. E quindi si può tornare alla prima e ricominciare…”.
L’incontro con Ezio Bosso cominciò con queste parole, con il suo arrivo sul palco accompagnato da una sedia con ‘le ruote’ a braccia spalancate verso noi, giornalisti e pubblico.
Le sue parole, un inno alla vita e l’invito a non considerare ovvia la bellezza dentro e fuori di noi. L’invito ad allenare il nostro sorriso ogni giorno… Una fila alla volta di persone in piedi, fino alla standing ovation, fino a essere ‘dentro’ la sua musica.
Indimenticabile nel suo donarsi, nell’entusiasmo e nella modestia delle parole semplici, quelle che riescono a raggiungere tutti. Come solo i grandi riescono a fare. Come solo chi vivendo di ideali e talento resta nel nostro ‘per sempre’.
Ezio Bosso è arrivato nell’ultima ‘stanza’ sicuramente per ricominciare. Buon viaggio.
Patrizia Angelozzi