I giornalisti dell’Ansa entrano in sciopero. Dalle 7 di stamattina, i redattori della storica agenzia di stampa hanno incrociato le braccia e non lavoreranno per 48 ore; proclamato anche lo stato di agitazione. Alla base della protesta ci sono i tagli che l’azienda intende effettuare per raggiungere il pareggio di bilancio contrastando la crisi dovuta all’emergenza sanitaria.
Di seguito il comunicato diramato dal comitato di redazione:
“L’assemblea dei giornalisti dell’Ansa ritiene irricevibile il piano prospettato dall’azienda per recuperare gli ipotizzati minori ricavi legati all’emergenza sanitaria Covid-19. Le misure avanzate comprometterebbero gravemente la capacità dell’Ansa di assicurare un notiziario qualitativamente e quantitativamente adeguato alle esigenze del Paese in un momento in cui il ruolo dell’informazione è quanto mai essenziale. Un indebolimento, quello prospettato, che pare ancora più inconcepibile alla luce del riconoscimento della funzione che la politica tutta e le istituzioni hanno tributato all’Ansa in questa fase drammatica del Paese, nella quale il lavoro della redazione, che ha operato in smart working in assenza di dotazioni tecnologiche adeguate, è stato unanimemente ritenuto indispensabile nella lotta alle fake news. Per l’ennesima volta l’azienda intende raggiungere il pareggio dei conti scaricando i costi sui redattori e ancor peggio sui collaboratori e sui precari dell’agenzia privati, non solo di prospettive, ma anche di una retribuzione dignitosa, con la pretesa, inoltre, di raggiungere l’obiettivo entro il 2020. Con queste premesse si ritiene impossibile qualsiasi confronto con l’azienda, confronto che sarebbe ipotizzabile solo sulla base di una prospettiva di rilancio con una conseguente riorganizzazione del lavoro.
La redazione negli ultimi 15 anni ha subito progressivi tagli di organico e sacrifici economici che hanno compromesso il futuro dell’agenzia, rendendo così palese che l’assetto proprietario, immaginato 75 anni fa per garantire al Paese una fonte di notizie imparziale e indipendente, è ormai del tutto inadeguato ai tempi. I giornalisti dell’Ansa chiedono all’azienda un piano industriale e rivolgono un appello al Governo, al Parlamento, alla società civile e a tutte le forze democratiche, con cui proseguiranno un serrato confronto, perché facciano sentire la loro voce affinché si impediscano scelte che metterebbero a rischio uno dei principali pilastri del sistema informativo nazionale.
L’assemblea dei redattori dell’Ansa indice uno sciopero di 48 ore a partire dalle 7 di venerdì 15 maggio, proclama lo stato di agitazione e invita le redazioni a riunirsi subito dopo l’assemblea per definire possibili iniziative a sostegno dell’attività sindacale. L’assemblea affida al Cdr un pacchetto di ulteriori 10 giorni di sciopero e lo sollecita ad avviare una azione che porti all’esterno la vertenza dell’Ansa attraverso una campagna di informazione e sensibilizzazione dell’opinione pubblica e dei nostri lettori”.
Sull’argomento è intervenuto il consigliere regionale abruzzese Vincenzo D’Incecco (Lega): “Mi rammarico e per l’aspetto professionale e, soprattutto, umano.Il loro apporto è sempre fondamentale ma, lo è stato maggiormente in questi ultimi due mesi di pandemia mondiale. Ieri abbiamo convogliato i vari progetti di legge a sostegno dell’editoria, grazie al lavoro sinergico con altri consiglieri, in un emendamento alla legge che prevede aiuti alle imprese. Nel frattempo chiedo al governo nazionale meno conferenze a reti unificate e più concretezza”.
Il riferimento di D’Incecco è al progetto di legge firmato dai consiglieri Guerino Testa (Fratelli d’Italia) e Lorenzo Sospiri per un fondo di 300mila euro da destinare alle testate giornalistiche abruzzesi [LEGGI].
Anche il segretario regionale dell’UDC (e giornalista), Enrico Di Giuseppantonio, ha commentato la vicenda: “La funzione dell’agenzia di stampa Ansa è stata sempre fondamentale nel nostro Paese e deve continuare ad esserlo per fornire quella informazione che, sotto l’aspetto qualitivo, è stata importante per l’Italia. Rivolto quindi l’appello al Governo perché venga rispettato il lavoro di quanti garantiscono, con professionalità e grande senso di responsabilità, e che non si proceda senza alcun taglio sul piano occupazionale. Siamo perciò vicini e solidali alla battaglia che i giornalisti dell’Ansa stanno affrontando in questo momento perché nessuna delle redazioni dell’agenzia, i suoi collaboratori vengano penalizzati”.