Vastesi abbastanza disciplinati nei primi tre giorni della Fase 2 dell’emergenza coronavirus. Il bilancio delle prime 72 ore di parziale allentamento delle misure restrittive è del comandante della polizia locale, Giuseppe Del Moro: “In linea di massima, i cittadini escono di casa muniti di dispositvi di protezione individuale. Registriamo solo un 5-10% della popolazione che presta meno attenzione alle misure di precauzione”, dice a Zonalocale. Rimane in vigore il divieto di assembramento.
Multe – “Dall’inizio della pandemia, abbiamo comminato una settantina di sanzioni sia per il mancato rispetto dei Dpcm che per l’inosservanza delle ordinanze sindacali”, racconta Del Moro. “L’allentamento delle restrizioni e la riapertura delle fabbriche comporta una maggiore possibilità di muoversi, anche se la maggior parte dei vastesi sta rispettando le regole”. Dal 4 al 6 maggio, il temuto liberi tutti non c’è stato.
Troppe norme creano incertezza – “Con l’avvio di questa seconda fase – afferma Del Moro – si è creata una certa confusione tra Dpcm, ordinanze regionali, e circolari esplicative del Ministero dell’Interno. Alcune situazioni sono poco chiare, a volte addirittura con norme contrastanti. E questo ha creato confusione su apertura o chiusura di determinate attività. Inoltre, molti fraintendono la maggiore possibilità di spostamento con la libertà di fare ciò che meglio credono. Invece restano valide le prescrizioni sullo stato di necessità e sull’urgenza, in più è consentita l’attività motoria, che può essere svolta a determinate condizioni. C’è più gente che gira, in particolare nelle aree pedonali; è anche normale che sia così, in una città di mare tutti sono presi dalla voglia di andare in spiaggia. Ma, in linea di massima, stiamo riscontrando il rispetto delle regole”.
Spostamenti da altri comuni – Resta alta l’attenzione sugli arrivi da fuori città. “Per la maggior parte – spiega l’ufficiale – si tratta di spostamenti dai comuni del Vastese, o da Termoli, per motivi sanitari: persone che devono raggiungere l’ospedale o gli ambulatori medici per sottoporsi a visite rimandate nella Fase 1 dell’emergenza. I nostri agenti sono ancora impegnati nei posti di controllo per verificare le motivazioni di coloro che arrivano in città, fermo restando che molti spostamenti sono giustificati da motivi di lavoro. Dall’inizio dell’emergenza, abbiamo comminato una settantina di sanzioni”.