Le guerre sono due. Una per sconfiggere il virus, l’altra per scongiurare l’avanzata della disoccupazione. “Tutti, da chi ha un ruolo nei sindacati ai manager aziendali, devono essere alleti in una battaglia comune: quella per la salvaguardia del lavoro”. Nel Primo Maggio più triste nella storia della Festa dei Lavoratori, Mario Codagnone chiede unità.
“La situazione è davvero preoccupante e inedita per via del numero delle persone coinvolte in questa crisi. È drammatica, ma va affrontata con responsabilità”, raccomanda l’ex sindacalista che, dal 1992 fino al 2014, con diversi ruoli nella Cgil, ha guidato in provincia di Chieti prima i chimici e poi i metalmeccanici.
“Il pensiero va alle lavoratrici e ai lavoratori e ai disoccupati. Alcuni mi chiamano per condividere con me preoccupazioni e opinioni per tirare avanti.
È necessario riprendere in sicurezza per salvaguardare il lavoro nelle nostre aziende in cui già c’erano problemi prima della pandemia. Bisogna creare nuove occasioni di lavoro in sicurezza e mi auguro che sul tema della sicurezza le aziende cambino, perché tornare al lavoro non deve essere solo una condizione necessaria al fine di avere un reddito per sopravvivere. Tutte le parti devono fare un sforzo per raggiungere i necessari accordi per trovare i giusti equilibri e andare avanti.
I sindacati devono ribadire i valori di giustizia sociale anche in questo Primo Maggio così diverso dal solito. Un Primo Maggio in cui, senza iniziative, si sente che manca qualcosa, ma dobbiamo guardare alla storia della Festa dei Lavoratori.
Nel nostro territorio, in cui il settore automobilistico è sempre stato centrale, questa crisi dovrebbe far riflettere. In alcune multinazionali, si è innescata da tempo una competizione interna allo stesso gruppo. Salvaguardare il lavoro vuol dire mettere da parte gli slogan e intraprendere i giusti investimenti finalizzati all’innovazione. Penso a Pilkington, Denso e Honda, solo per citare alcune grandi imprese.
Purtroppo la pandemia è distrugge la speranza di avere un futuro e un lavoro. Per questo, tutte le persone che hanno un ruolo, dai rappresentanti sindacali ai manager aziendali, devono essere alleati in una battaglia comune: la battaglia per la salvaguardia del lavoro”. Codagnone auspica anche un patto generazionale: “Gli anziani, quando è possibile, facciano un passo indietro uscendo dal mondo del lavoro per far entrare i giovani”.