Lettere collettive, patti di sindaci, appelli congiunti: l’emergenza coronavirus sta incentivando le prese di posizioni di di gruppo degli amministratori locali. Qualche giorno fa, 22 sindaci, soprattutto dell’area frentana, avevano firmato un appello per chiedere a Regione e Asl di far tornare alla piena operatività gli ospedali dei vari territori una volta finita l’emergenza; tra i firmatari anche il sindaco di Vasto, Francesco Menna [LEGGI].
Qualche ora dopo, è stata la volta del patto lanciato da Tiziana Magnacca per studiare proposte “a beneficio di tutta la comunità” che ha raccolto l’adesione di 20 sindaci [LEGGI]. Il primo cittadino sansalvese, a zonalocale.it, alla domanda sull’assenza della sua firma sul precedente appello ha spiegato di non aver ricevuto l’invito ad apporla [ASCOLTA].
Si arriva così alla presa di posizione del Pd della Provincia di Chieti che dopo un periodo di relativa calma torna a bacchettare il sindaco leghista: “Condividiamo l’unione dei sindaci, ma diffidiamo nettamente dal modo di agire del sindaco Magnacca che con i suoi comunicati istituzionali tenta come sempre di mascherare le inefficienze della Regione Abruzzo, guidata da Lega e Fratelli d’Italia che, in queste settimane, ha dimostrato solo incapacità governativa”.
[ant_dx]Poi, l’attacco alla Regione che “voleva trasformare il San Pio di Vasto in Covid Hospital senza consultare gli amministratori. Ha congelato le pratiche per la cassa integrazione e i lavoratori dovranno aspettare fino a maggio per riscuotere. Ha trascurato grido disperato di interi reparti ospedalieri con pazienti e operatori infettati e ancora senza dispositivi. Dei mille euro sbandierati i cittadini non hanno ancora visto nulla (soldi che la Regione ha tolto alla Provincia di Chieti e al Vastese prelevando soldi del masterplan). Ha aumentato gli stipendi ai dirigenti della Regione; speso 140mila euro in pubblicità. Non ha stanziato contributi e agevolazioni per le imprese, Pilkington inclusa, e nulla sulle emergenze locali”.
La stoccata finale: “Hanno fatto tutto ciò e ora la sindaca Magnacca, rimasta in silenzio per tutti questi mesi, lancia il Patto dei sindaci. Lo riteniamo un paravento istituzionale per celare le inadempienze della sua maggioranza regionale. Uniamoci, ma davvero; basta con la propaganda individuale. Noi continueremo la sua campagna di ascolto, di incontri e di confronti con gli amministratori locali, gli esponenti in Regione, il Governo, le istituzioni europee, le parti sociali e i cittadini. Diverse idee le abbiamo condivise anche con gli eletti del M5S. Diverse si sono tramutate in decreti, leggi, azioni politiche e amministrative”.
L’impressione è che la querelle su patti, gruppi, lettere collettive sia destinata a continuare: porterà a qualcosa di concreto?