È ufficiale il ritorno al lavoro in Sevel a partire dal secondo turno di lunedì 27 aprile (in mattinata saranno impiegati i comandati per il riavvio degli impianti).
Oggi, dopo l’annuncio della richiesta al prefetto di Chieti nella giornata di ieri, il gruppo Fca ha confermato la riapertura dei cancelli. Stamattina, la direzione aziendale ha illustrato ai sindacati e al comitato esecutivo le attività svolte all’interno dello stabilimento in Val di Sangro previste dal protocollo d’intesa.
In corrispondenza di tutti gli ingressi è stata realizzata la segnaletica a terra per assicurare le giuste distanze tra i dipendenti (così come fatto per gli spazi comuni e per i posti a sedere). Questi, al loro arrivo dovranno sottoporsi al test del temoscanner per rilevare la temperatura. Una volta superato, ogni lavoratore riceverà un kit giornaliero composto da: due mascherine chirurgiche, occhiali, amuchina e guanti. All’inizio di ogni turno, sempre dotando il lavoratore di apposito kit, sarà igienizzata la postazione con l’avvio delle linee ritardato di 10 minuti. Affinché tutte le operazioni vengano eseguite correttamente, i lavoratori, lunedì, saranno impegnati in un mini corso di formazione della durata di sessanta minuti.
[ant_dx]La necessità di osservare la distanza di un metro porterà all’abbassamento delle linee produttive con una forza lavoro impiegata del 70%. Per ridurre gli afflussi si continuerà ove possibile con il lavoro da casa. Per quanto riguarda la timbratura, in uscita non sarà effettuata per evitare gli assembramenti.
“I lavoratori alle prese con patologie suscettibili devono obbligatoriamente considerarsi in malattia, rivolgendosi al medico curante così come prevede il decreto Covid-19, in alternativa ad essa, con un confronto con l’azienda, verranno valutati in Cig”, aggiunge la Fim Cisl in una nota.
Lo stesso sindacato, poi, pone l’accento su un altro aspetto, quello del trasporto pubblico: “Al fine di non vanificare gli sforzi fatti, chiediamo con forza alla regione Abruzzo e Molise, visto l’alto rischio di contagio che potrebbe verificarsi all’interno dei mezzi di trasporto se non si rispettasse il distanziamento sociale, un sistema che garantisca la mobilità in piena sicurezza dei lavoratori, ovvero aggiungendo incrementando il numero dei vettori“.