Due positivi al test del Covid-19 tra il personale di Ostetricia dell’ospedale di Vasto. Altri due operatori sanitari in attesa del risultato del tampone.
A esprimere la preoccupazione dei lavoratori è Patrizia Bianchi, consigliera regionale del Nursing Up, sindacato degli infermieri.
“Nel reparto ostetrico – dice a Zonalocale – il personale ha dovuto lavorare senza dispositivi di protezione individuale con mascherine chirurgiche fornite col contagocce dalla farmacia interna. Le ostetriche hanno assistito ai parti con mascherina chirurgica e con camice monouso dato loro in dotazione nel primo periodo di emergenza e successivamente richiesto nuovamente dal personale, ma non fornito fino al 21 aprile 2020, quando i dispositivi di protezione individuale per la sala parto sono stati consegnati”.
“I tamponi – afferma la consigliera regionale del Nursing Up – sono stati eseguiti solo per contatto stretto con positivi al Covid. Inizialmente, quindi, il numero dei test è stato ristretto, con risposte attese ed arrivate dopo oltre 15 giorni. Il 29 aprile”, racconta Bianchi, ” sono arrivati referti dei tamponi del 9 e del 16 aprile, in cui si evince che sono risultate positive due dipendenti, di cui una positiva dal 9 aprile che aveva continuato a lavorare in reparto. Ci chiediamo a cosa serva restare a casa, se poi i primi veicoli d’infezione siamo noi operatori sanitari?”, domanda la rappresentante sindacale, che esprime “disappunto circa atteggiamenti – sostiene – incongruenti, inefficienti e inefficaci della Direzione medica del presidio ospedaliero”.
Casi di positività anche in Ortopedia (4) e Oncologia.
Protezioni – Nelle scorse settimane, Patrizia Bianchi e i segretari provinciali di Fials, Nursind e Fsi-Usae, Giordano Di Fiore, Vincenzo Di Pace e Raffaello Villani, avevano inviato una lettera a diversi destinari, tra cui Prefettura di Chieti, Direzione generale della Asl e Procure di Lanciano e Vasto [, per denunciare “la grave carenza di specifiche mascherine con filtro Ffp2 e Ffp3 per il personale esposto con differenti modalità al rischio di contagio da Covid-19″ [LEGGI]. Villani torna a chiederlo oggi: “Per proteggere il personale non bastano le mascherine chirurgiche, servono le Ffp2. Perché l’azienda non ha provveduto ad acquistarle per tempo rifornendosi di una dotazione sufficiente ad affrontare l’emergenza? E perché l’azienda non le acquista ora?”.