Sulle notizie più o meno ufficiali, alcune delle quali circolate nelle scorse sui social network, riguardanti l’ospedale di Vasto durante l’emergenza coronavirus interviene Nagana Cupaiolo, posizione organizzativa del centro regionale Sangue del “San Pio”.
“Trovo davvero disgustoso leggere polemiche che non hanno nulla di scientifico, ma tanto di politico, sulla gestione dell’emergenza coronavirus da parte della Asl Lanciano Vasto Chieti – scrive la Cupaiolo in una lettera aperta – Il lavoro che sta svolgendo il governo regionale e la Asl con a capo il direttore generale Thomas Schael, con tutte le difficoltà che purtroppo valgono per tutti, è invece straordinario. Leggere continui attacchi che non hanno nulla di collaborativo, da parte di esponenti politici che continuano una permanente campagna elettorale sulle sciagure e leggere cittadini che si ergono a paladini della sanità pubblica e che sono stati in silenzio per tutto il periodo nel quale, invece, l’ospedale di Vasto veniva spogliato di ogni servizio, è davvero ridicolo. Addirittura leggo che tutto verrebbe tenuto nascosto, [ant_dx]che il ‘San Pio da Pietrelcina’ sarebbe una sorta di produttore di infetti: davvero vergognoso che si speculi in questo modo, che si crei allarme ingiustificato quando tutto è sotto stretto controllo e osservazione da parte di una Asl che sta profondendo un impegno straordinario. E dove la mettiamo la libertà dei dipendenti di dire la propria? Abbiamo vissuto anni, all’interno di questo ospedale, nel quale segnalare qualcosa significava oltraggiare qualcuno. Oggi no, non è così per fortuna. E così come io oggi posso raccontare che in questo ospedale lavoro tranquillamente, così come tanti altri primari, medici, portantini, operatori socio sanitari, così altri decidono invece di approfittare del momento per buttarla in politica. C’è chi lavora serenamente e in sicurezza e non ha bisogno di fare politica e chi, invece, preferisce fare sponda con chi negli anni scorsi ha distrutto l’ospedale di Vasto ed oggi vuole ergersi a paladino della salute. Questione di stile”.