All’emergenza sanitaria causata dal coronavirus in tutto il mondo, rischia di aggiungersene un’altra nel Vastese: la crisi idrica che, nell’Abruzzo meridionale, non è una novità. In questi giorni è tornato il caldo dopo un inverno anomalo con poche piogge e temperature al di sopra della media. La siccità già oggi è un serio problema, destinato ad aggravarsi col trascorrere delle settimane. Ancor di più se si pensa che nel Vastese l’acqua scarseggia tutto l’anno a causa delle condotte colabrodo da cui si disperde una percentuale di risorsa idrica che a Vasto sfiora il 70%.
Acqua razionata fino al 17 aprile in 15 comuni: Vasto (chiusure programmate in via Cavour, via del Giglio, via San Michele, via Madonna dell’Asilo, via Zanella, viale D’Annunzio, via Conti Ricci, via Marco Polo e intersezioni con corso Mazzini, via Pitagora, località Iconicella-contrada San Lorenzo, località San Leonardo-contrada Pagliarelli, località Incoronata fino alla zona del Parco Aqualand, quartiere San Paolo, parte nord di Vasto Marina (via Donizetti, via Spalato), via Cardone e quartiere San Michele, Pagliarelli-località Borrello, Punta Penna (zona porto, zona industriale); Castiglione Messer Marino; Castiglione Messer Marino; Celenza sul Trigno; Cupello; Fresagradninaria; Furci; Gissi; Giuliano Teatino; Lentella; Liscia: Palmoli; San Buono; San Salvo; Tornareccio; Torrebruna/Guardiabruna; Tufillo.. Il calendario delle chiusure: LEGGI. Lo ha comunicato la Sasi, la società che gestisce il servizio idrico integrato (acqua potabile, fogne e depurazione) in 87 dei 104 comuni della provincia di Chieti.
“E’ stato un inverno con assenza di neve e precipitazioni e questo sta creando non pochi problemi in merito alla risorsa idrica. Delle 170 piccole sorgenti con una portata di 10 litri, circa 150 sono al di sotto di questa portata, con le inevitabili e deducibili conseguenze. E’ una situazione preoccupante i cui effetti si faranno sentire maggiormente nei prossimi mesi”, ha detto Fabrizio Talone, responsabile dei servizi adduzione e captazione della Sasi.
Nelle scorse settimane, quando già il problema iniziava a manifestarsi in tutta la sua gravità e cominciavano le proteste, il presidente della Sasi, Gianfranco Basterebbe, replicava: “Continuare la programmazione dei razionamenti è l’unica scelta possibile per assicurare l’acqua. Voglio anche sottolineare che l’assenza di pioggia, al di là dell’emergenza Coronavirus, non può non creare problemi. Stanno in questi giorni venendo meno le sorgenti superficiali “.
La Giunta regionale ha approvato la scorsa settimana la delibera che stanzia 9 milioni 600mila euro per tentare di scongiurare le stesse emergenze idriche che hanno attanagliato il Vastese negli scorsi tre anni. Ma, secondo i calcoli di Basterebbe, servirebbero 30 milioni per risolvere il problema. I fondi stanziati sono un terzo di quelli necessari. Serviranno per cominciare a rifare una rete idrica cui, per decenni, si sono messe solo toppe per riparare centinaia di falle.