Sindacati e lavoratori preoccupati per la produzione “a perdere” dei due forni Float della Pilkington. I due impianti a ciclo continuo, come risaputo, non possono essere spenti. Per questo motivo, nel rispetto dei decreti presidenziali per contenere la diffusione del coronavirus, i due forni da settimane stanno producendo vetro immediatamente destinato alla rottamazione con le immaginabili perdite.
La stessa situazione riguarda anche diversi altri impianti simili che la multinazionale Nsg ha nel mondo, i timori dei rappresentanti dei lavoratori riguardano lo scenario futuro nel quale il colosso giapponese potrebbe rivedere lo scacchiere globale influenzato da “passività finanziarie milionarie che mai potranno essere recuperate”.
Le segreterie regionali e provinciali di Cgil, Cisl, Uil, Filctem, Femca, Uiltec e le relative rsu (alle quali si aggiunge la sigla dei Cobas) spiegano così le proprie preoccupazioni: “Il gruppo Nsg possiede 28 Float nel mondo e, a oggi, con l’emergenza in atto, la maggior parte di essi sta producendo rottame con perdite economiche devastanti. I rischi che si potrebbero determinare di qui a poco sono facilmente immaginabili, specie di fronte a previsioni di mercato che per l’auto segnerà cali significativi per ancora molto tempo”.
[ant_dx]”Il rischio che il gruppo Nsg possa ridisegnare le sue strategie, decidendo di ricorrere anche allo spegnimento definitivo di alcuni Float nel mondo, e che tale scenario possa colpire San Salvo, genera forte preoccupazione tra le maestranze. Se ciò dovesse accadere, anche solo per uno di questi impianti, si produrrebbe sul nostro territorio una catastrofe occupazionale nell’ordine di centinaia e centinaia di posti di lavoro. Le conseguenze si tradurrebbero in inevitabili lacerazioni del tessuto sociale che, come sappiamo, è consistentemente legato alle attività industriali della Pilkington-Nsg di San Salvo e i contraccolpi di impoverimento sarebbero devastanti”.
“Non è possibile restare inermi. Una eventuale decisione da parte della Nsg di spegnere definitivamente un impianto Float a San Salvo sarebbe intollerabile, specie dopo le decine di milioni di investimenti confluiti nell’ultimo piano industriale: un risultato che, ribadiamo, i lavoratori hanno ottenuto con i loro sacrifici. Oggi quelle stesse persone, pur di garantire la tenuta degli impianti produttivi, si stanno sacrificando sulle linee dei Float con turni di lavoro supplementari, mantenendo in vita la speranza della prosecuzione dell’attività e della salvaguardia degli attuali livelli occupazionali”.
“Abbiamo appreso che l’art. 5 comma 11 della Legge Regionale Cura Abruzzo in fase di pubblicazione, riconoscerà alle aziende di cui all’art. 1 lettera g) del DPCM 22 marzo 2020 ‘un incentivo economico a parziale ristoro dei costi fissi e imprescindibili sostenuti al solo fine di mantenere in funzione impianti a ciclo continuo…’ e che questa misura sarà finanziata ‘nei limiti di cui alle risorse dell’articolo 2, comma 1 alla lettera e’; Pilkington-Nsg è sicuramente tra questi impianti: vogliamo sperare che i fondi seguano la giusta destinazione evitando le derive dei vantaggi di stampo personalistico”.
“Auspichiamo, invece, che nei tavoli tecnici, dove le organizzazioni sindacali regionali sono state dalla Regione Abruzzo, tenute indebitamente fuori, e nei Comitati di Sorveglianza, si comprenda che la destinazione di fondi a chi oggi sta perdendo più di tutti potrà rappresentare la leva, l’investimento giusto per ripartire e cogliere anticipatamente opportunità per il nostro territorio. Bisogna fare in fretta e fare bene affinché il Cura Abruzzo si dimostri all’altezza del suo nome. Tuttavia, fermo restando l’apporto della Regione, facciamo appello ai parlamentari della nostra Regione affinché si adoperino, nell’esercizio del loro ruolo, per far si che anche nei provvedimenti in via di emanazione ci siano risorse utili in grado di cogliere le specifiche criticità delle aziende del nostro territorio. Il presidente del Consiglio ha, infatti, parlato in queste ore di un provvedimento legislativo che contiene una potenza di fuoco mai vista prima in Italia. Ci aspettiamo, pertanto, risultati per le nostre lavoratrici e i nostri lavoratori che ogni misura sia in linea con quanto dichiarato”.