Inizia oggi l’esperienza del dottor Pasqualino Litterio con la task force di medici della protezione civile inviati a rinforzare le strutture sanitarie nei territori dove l’emergenza Coronavirus è più forte. Il primario del reparto di Neurologia del San Pio di Vasto ha risposto senza esitazioni al bando con cui la protezione civile ha chiesto ai medici italiani la disponibilità di un periodo per supportare i loro colleghi in altre strutture del territorio nazionale. “Dieci giorni fa ho inviato la mia disponibilità. Nel nostro reparto si svolge solo l’attività di urgenza, c’è una media di tre malati al giorno e quindi mi è stato possibile fare questa scelta perchè ci sono i miei colleghi a garantirne il buon funzionamento”.
[ads_dx]Litterio, nel suo percorso professionale, ha sempre avuto una grande attenzione verso le zone del mondo che vivono emergenze sanitarie. Da una ventina d’anni partecipa a campagne in Africa con la ong Pro.Do.C.S., di cui è responsabile per la zona di Vasto. “Ma non mi interessa fare clamore“, ci dice con la consueta schiettezza mentre è sul bus che dall’aeroporto di Torino lo porta verso l’ospedale in cui presterà servizio per i prossimi 21 giorni. Ciò che conta, ora, è rimboccarsi le maniche, in qualunque luogo ci si trovi, e darsi da fare per aiutare l’Italia ad uscire dall’emergenza.
Il suo viaggio, nell’aereo in cui c’era anche il ministro per gli affari regionali Francesco Boccia, era iniziato da Pratica di Mare, insieme ad altri 75 colleghi destinati agli ospedali di Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta, Marche e a Trento. “Io sono stato assegnato all’ospedale Martini di Torino. Qui l’emergenza è più sentita, ci sono molte case di riposo colpite”.
E proprio ieri per il Piemonte è stata una giornata nera, con il superamento della quota dei mille morti e dei diecimila contagiati. Ma crescono anche i guariti, anche grazie al sostegno dei medici piemontesi e di quelli che sono arrivati in rinforzo. Ieri, ad accogliere Litterio e i suoi colleghi, c’erano anche il sindaco Appendino, il presidente della Regione Cirio e il commissario regionale per l’emergenza Coccolo.
“In questa situazione è giusto dare la mia disponibilità dove serve. Io sarei andato anche a fare i turni in pronto soccorso a Vasto, se ce ne fosse stato bisogno. Non sono venuto qui in vacanza, terminato questo periodo se ci sarà ulteriore necessità nella nostra Regione darò il mio contributo lì”. In Piemonte l’arrivo dei medici è stato accolto come una boccata d’ossigeno in tempi di estrema criticità. “Sono state le strutture sanitarie a richiedere le diverse professionalità e la protezione civile ha fatto la selezione tra tutti i medici che avevano dato disponibilità”.