“In questi giorni ci siamo io e Valeria dell’edicola a presidiare la piazza. Poi qualche piccione”. Vittorio Patriarchi, dalla sua ferramenta in piazza Rossetti, fotografa così la situazione del centro storico di Vasto ormai da tre settimane a questa parte. Se, nel resto della città, si registra ancora un certo movimento tra chi esce per andare a fare la spesa, chi va al lavoro o si sposta per quelle “comprovate motivazioni” previste dai decreti che via via si susseguono, in centro storico è tutto fermo. I residenti della città antica sono pochi, perlopiù anziani che quindi evitano di uscire. “E noi cerchiamo di aiutarli portando loro la spesa a casa“, spiega Pasquale, della macelleria di via Santa Maria.
Ci sono le attività fisse del mercato di Santa Chiara – salumi e formaggi, ortofrutta, pescheria e macelleria -, il forno e la macelleria di via Santa Maria, l’edicola e i tabacchi in corso de Parma, i tabacchi al castello, la ferramenta e l’edicola in piazza Rossetti, il panificio e la farmacia in via Cavour. Sono loro, che vendono i “beni di prima necessità”, ad aprire le porte delle attività, ogni mattina, sapendo che però di persone ne vedranno ben poche, come ci hanno raccontato ieri mattina.
Se in tempi “normali” è sempre vivo il dibattito su come rivitalizzare un centro costantemente alle prese con lo spopolamento, oggi incontrare chi non si arrende e cerca di fare quel che si può per limitare i danni in una situazione di grande difficoltà per tutti è un segnale di volontà ad andare avanti e non arrendersi al corso degli eventi. Con i tanti negozi con le saracinesche forzatamente abbassate oggi tocca a pochi il compito di mantenere un “presidio di vitalità” in centro. Poi, quando le cose volgeranno al meglio, sarà proprio da questa strenua resistenza che si potrà ripartire per tornare a sorridere. E, dalle attività del centro, proviamo ad iniziare un racconto di come la città sta vivendo questi giorni dell’emergenza Coronavirus.