Dopo una lunga giornata Andrea Iannone affida al suo profilo Instagram i suoi pensieri relativi alla sospensione per 18 mesi da parte della Federazione motociclistica internazionale. L’accoglimento della tesi per cui la sua positività del 3 novembre scorso era dovuta ad una contaminazione alimentare non ha avuto come contropartita una sentenza a lui favorevole. Anzi, il pilota vastese è stato punito con un anno e mezzo di lontananza dalle corse. Una decisione accolta con sconcerto anche dall’Aprilia [LEGGI] e che l’entourage di Iannone conta di vedere modificata dal Tas.
Iannone ha scritto un post, accompagnato da una foto che fonde la dimensione dell’uomo e quella del pilota, rivolgendosi ai suoi tifosi e alle persone che, in questi mesi, gli sono state accanto.
“Sono passati mesi da quando questa triste storia è iniziata e vi confesso che ogni giorno mi è parso un anno. Essere giudicato innocente non mi lascia certo felice poiché, per la prima volta nella storia, un atleta viene giudicato innocente e allo stesso tempo viene condannato a 18 mesi per aver assunto cibo contaminato fuori dal proprio controllo. E non mi fermerò davanti a questa sentenza perché non dovrà succedere mai più per nessun altro. Nonostante la sofferenza di dover percorrere un cammino impervio e non scelto, ingiustamente, ho deciso di continuare ogni mio passo in silenzio.
La mia sofferenza silenziosa, però, ha nascosto fino ad oggi tutto quello che questa vicenda mi ha insegnato: nulla è scontato e tutto può cambiare in un secondo. Mi porto dietro però anche tante note positive, come il vostro affetto o l’aver potuto valutare persone e fatti in modo più maturo. Proprio così, nonostante tutto oggi sono più maturo e consapevole del vostro affetto. Non mi avete lasciato mai e mi avete accompagnato in ogni momento di questo triste e duro percorso. Ecco perché affronterò il mio futuro ricordando per sempre questi momenti, cercando di essere la forza che io ho avuto: donando il meglio di me agli altri.
Nel ringraziare tutti voi che mi siete stati accanto, però, rivolgo la mia riconoscenza anche ai miei amici, alla mia famiglia e a mio padre in particolare, a tutto il Team Aprilia e Massimo Rivola. Oltre al mio ringraziamento, inoltre, rivolgo tutta la mia stima al mio avvocato, Antonio De Rensis che mi è stato accanto in ogni momento come un padre fa con i propri figli.
A tutti voi, sarò per sempre grato.
Andrea”.