“C’è ancora una serie molto consistente di attività industriali e commerciali aggiuntive rispetto allo schema iniziale presentato dal Governo, per gran parte delle quali riteniamo non sussistere la caratteristica di attività indispensabile o essenziale”.
Con queste parole le segreterie di Cgil, Cisl e Uil chiamano allo sciopero i lavoratori dei settori aggiunti nello schema del decreto firmato ieri, domenica 22 marzo.
Nel lungo elenco allegato al Dpcm, secondo i sindacati, ci sono numerose attività produttive non solo non indispensabili, ma che inizialmente non figuravano nella bozza presentata alle parti sociali. “Nell’incontro in videoconferenza, tenutosi nel tardo pomeriggio di sabato – spiegano le tre segreterie – è stato proposto dal Governo un primo schema di attività da considerare non essenziali sulla base dei codici Ateco. Unitariamente abbiamo continuato a sostenere la necessità di un intervento urgente che sospendesse tutte le attività lavorative non indispensabili”.
[ant_dx]”Lo schema di ieri firmato dal presidente del Consiglio e dal ministro della Salute non tiene conto se non in modo molto parziale delle istanze e delle necessità che abbiamo posto all’attenzione dell’Esecutivo, prevedendo una serie molto consistente di attività industriali e commerciali aggiuntive rispetto allo schema iniziale presentato dal Governo, per gran parte delle quali riteniamo non sussistere la caratteristica di attività indispensabile o essenziale. Riteniamo inadeguato rispetto a questo obiettivo il contenuto del decreto e inaccettabile il metodo a cui si è giunti alla sua definizione”. Le tre sigle, quindi, invitano le delegazioni locali a mettere in campo tutte le iniziative di lotta e di mobilitazione fino alla proclamazione dello sciopero.
Nella tarda serata di ieri, le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil, hanno chiesto a tutte le imprese una fermata generale per oggi e domani, in attesa dell’entrata in vigore del decreto, “fatte salve le attività necessarie per mettere in sicurezza gli impianti ed altre, eventuali inderogabili e documentabili attività”. “Nelle aziende nelle quali non si riscontrerà tale disponibilità, si agirà con lo sciopero”.