PROF.SSA M. GABRIELLA TARTAGLIA – CASALBORDINO
Ho scritto quanto segue, dopo aver visto il volto stanco di mia figlia, Donatella Tiberio, medico pneumologo, profondamente segnato dai lacci della mascherina indossata durante una notte impegnativa nel reparto di Terapia Semi-Intensiva dell’ospedale Bellaria di Bologna.
Dedico lo scritto a lei e a tutti i medici, gli infermieri e il personale sanitario, che lottano in trincea tra enormi difficoltà.
Un grazie dal profondo del cuore.
RESTIAMO A CASA
Se il morbo vogliamo stroncare,
a casa dobbiamo restare.
Non è un monito, ma un’ingiunzione
e, per mancato rispetto, scatta la sanzione.
Ci si chiede solo di rimanere sul divano
e non uscire invano
ma solo per necessità
se ci sta a cuore l’incolumità.
È duro a casa restare
peggiore è uscire e alla vita attentare
di quanti nella Sanità
affrontano per noi immani difficoltà.
In questi giorni di dolore
riscopriamo ogni valore
nei piccoli gesti quotidiani
per troppo tempo, da noi lontani.
È bello l’inno nazionale cantare,
ancor più, i piccoli ascoltare
e, uniti a loro, per l’Italia pregare.
Siamo un popolo di Santi
diciamolo con orgoglio, d’ora in avanti.
L’intervento divino nelle calamità
ha soccorso intere comunità
e, se si gareggia in solidarietà,
un’alba nuova spunterà.
Ognuno faccia la sua parte, uniti nel cuore
ma in disparte.
Solo un monito per il difficile presente
valido, però, sempre:
se insisti e resisti
arrivi e conquisti.
Forza Italiani, ce la faremo,
e il Coronavirus sconfiggeremo!
SERENA, VASTO
Avendo a disposizione più tempo libero del solito, forse anche troppo, è facile attraversare momenti di sconforto, noia o assalti alla dispensa. Una delle cose belle da riscoprire in questo periodo, potrebbe essere il piacere della lettura. Di regola leggo moltissimo, i libri sono i miei piccoli mondi, in cui mi rintano appena posso. In questo ‘isolamento forzato’, attingendo dalla riserva di titoli messi da parte in questi anni, sto cercando di dare la priorità ai tomi più voluminosi.
Il libro sul comodino è L’ombra dello Scorpione, romanzo di Stephen King, forse il meno adatto al periodo vista la tematica trattata (un’epidemia). Probabilmente ho inconsciamente pensato di attuare una terapia d’urto del tipo “combatti l’ansia con l’ansia”, continuando la strada intrapresa all’inizio del mese quando, dalla mia libreria, avevo pescato Cecità, romanzo di Josè Saramago in cui si parla di un’epidemia di cecità (appunto). Per me è stato uno di quei libri che vorresti non finissero mai e a cui ripensi per giorni dopo averli terminati.
Da umile lettrice, oltre a questi due romanzi che vi consiglio di leggere (magari in un altro momento se in questo, per ovvie ragioni, non avete voglia di affrontare storie di questo genere), vorrei suggerirvi altri due titoli.
Il Signore degli anelli – Trilogia di J.R.R Tolkien, nota ai più soprattutto per la saga cinematografica, titolo imperdibile per gli amanti del genere fantasy. Con le sue 1360 pagine (appendici comprese), vi terrà compagnia per parecchio tempo e vi permetterà di conoscere tantissimi personaggi e di viaggiare nella Terra di Mezzo senza uscire di casa, cosa fondamentale in questo periodo. E, in ogni caso, la storia di “un Anello per domarli, un Anello per trovarli, un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli” e delle peripezie vissute dai protagonisti per distruggerlo non smette mai di incantare.
Il maestro e Margherita – Romanzo dello scrittore russo Michail Bulgakov, pubblicato postumo dopo svariate distruzioni e riscritture. Riassumerlo non è semplice ma, per sommi capi, si potrebbe dire che racconta delle persecuzioni politiche inflitte dalle autorità sovietiche degli anni ’30 al “Maestro”, scrittore e drammaturgo, della sua travagliata storia d’amore con Margherita Nikolaevna, e del riscatto dei protagonisti grazie a una visita del Diavolo il cui arrivo a Mosca innesca una catena di eventi tragicomici (il tutto da leggere in chiave satirica). A questa storia s’intreccia quella di Ponzio Pilato e del processo evangelico al Messia, vicenda al centro di una contestata opera scritta dal Maestro.
In questo momento difficile, in cui molti di noi sono costretti a stare lontani da quelli che amano, la storia di un amore “vero, fedele ed eterno”, come quello tra Margherita e il Maestro, può scaldarci il cuore.
Buona lettura!