“Chiusura nell’intero territorio nazionale ogni attività produttiva che non sia strettamente necessaria a garantirci beni e servizi essenziali”. È il nuovo provvedimento, “l’ulteriore passo”, annunciato qualche minuto fa dal premier Giuseppe Conte in diretta tv per contrastare la diffusione del coronavirus. La nuova misura sarà valida fino al 3 aprile.
L’annuncio è arrivato al termine di un’altra giornata che ha fatto segnare il nuovo, triste, record di decessi: +793.
“Questa è la sfida più difficile dal dopoguerra – ha esordito Conte – La morte di tanti concittadini è un dolore che ogni giorno si rinnova. Non sono numeri, ma persone, famiglie che perdono gli affetti più cari”.
[ant_dx]”Dobbiamo continuare a rispettare tutte le regole, con pazienza e responsabilità. Non abbiamo alternative, in questo momento dobbiamo resistere. Il nostro sacrificio di rimanere a casa è minimo se paragonato a quello che stanno compiendo altri concittadini. Negli ospedali, nei luoghi cruciali, c’è chi rischia molto di più”.
Dopo una giornata di colloqui con i sindacati e le associazioni di categoria è stata presa quindi la decisione di “chiudere nell’intero territorio nazionale ogni attività produttiva che non sia strettamente necessaria, cruciale, indispensabile a garantirci beni e servizi essenziali. Abbiamo lavorato tutto il pomeriggio per stilare una lista dettagliata in cui sono indicate le filiere produttive delle attività e dei servizi di pubblica utilità, quelle che sono necessarie al funzionamento dello Stato in questa fase di emergenza”.
Continueranno a rimanere aperti tutti i supermercati, tutti i negozi di generi alimentari e di prima necessità, quindi, fate attenzione, non abbiamo previsto nessuna restrizione dei giorni di apertura dei supermercati. Invito tutti alla massima calma, non c’è ragione di fare una corsa agli acquisti e a creare code. Continueranno a restare aperte farmacie, parafarmacie, continueranno a venire assicurati i servizi bancari, postali, assicurativi, finanziari. Assicureremo tutti i servizi pubblici essenziali, ad esempio i trasporti e tutte le attività connesse e funzionarie a quelle necessarie. Consentiremo lo svolgimento di lavoro in modalità smart working e le attività produttive ritenuti rilevanti per la produzione nazionale. Rallentiamo il motore produttivo del Paese, ma non lo fermiamo”.
“È una decisione non facile, ma che ci consente di predisporci per affrontare la fase più acuta del contagio, per poter contenere il più possibile la diffusione dell’epidemia”.
L’emergenza sanitaria, come previsto, sta tramutando in piena emergenza economica, ma a voi tutti dico: lo Stato c’è, lo Stato è qui. Il governo interverrà con misure straordinarie che ci consentiranno di ripartire e rialzare la testa quanto prima. Mai come ora la nostra comunità deve stringersi forte a protezione del bene più importante, la vita. Se dovesse cedere anche un solo anello, questa barriera di protezione verrebbe meno esponendoci tutti a un pericolo più grande. Non rinunciamo al coraggio e alla speranza nel futuro. Uniti ce la faremo”.