FIM e FIOM hanno dichiarato lo sciopero di 8 ore per ciascun turno lavorativo, nella giornata di oggi, alla Hydro Building Systems di Atessa. La protesta proseguirà anche nei prossimi giorni, con 4 ore di sciopero previste per domenica 22 marzo, salvo un eventuale accordo sulla cassa integrazione.
Secondo le sigle sindacali di categoria, l’adesione è stata quasi totale.
Lo sciopero nasce dalla necessità, come espresso nel comunicato dei sindacati, di ridurre o evitare la presenza del personale in azienda, al fine di scongiurare il rischio di contagio, considerato che le attività dell’azienda “non producono beni di prima necessità, e a livello europeo si sta andando verso il blocco delle merci in uscita. Rischiamo di produrre per il magazzino”, sottolineano. La richiesta è quella di concordare l’utilizzo degli ammortizzatori sociali, fino ad ora rimasta inascoltata.
“Fermarsi adesso vuol dire aiutare la nazione a fermare il virus e mettersi in condizione di ripartire in sicurezza e meglio una volta passato il contagio”, ribadiscono.