I timori serpeggiano tra gli operatori sanitari in prima linea nell’assistenza ai pazienti. Succede all’ospedale San Pio da Pietrelcina di Vasto, dove dal personale del reparto di Geriatria arriva la richiesta di eseguire il test del tampone ai dipendenti di quella unità operativa, dove di recente, raccontano alcuni operatori, è stata accertata la positività di un paziente al coronavirus.
A invocare i test a medici e infermieri era stato nei giorni scorsi anche il sindaco di Vasto, Francesco Menna: “Non capisco perché non si fanno tamponi agli operatori che sono a stretto contatto con persone positive e addirittura si dice loro di continuare a lavorare finché non diventano sintomatici”. Bisogna “dotare il personale ospedaliero di dispositivi di protezione individuale e di far fare i tamponi per garantire la sicurezza e la salute di tutti”.
Ieri il presidente della Regione, Marco Marsilio, ha comunicato l’arrivo di una prima fornitura di 20mila mascherine FFP2, “che saranno distribuite – si legge in una nota della Regione – a tutte le Asl e a tutti i presidi sanitari della regione”.
“Ci tengo – ha detto Marsilio – a ringraziare il mondo industriale, perché molti di questi dispositivi, così come le tute, sono stati donati da aziende del settore metalmeccanico, chimico e farmaceutico”. Il governatore ha anche rivolto “un appello alla nostra forte comunità di abruzzesi nelmondo affinché ci segnali medici disposti a lavorare in Italia fin da ora ed anche per aiutarci a reperire materiali e macchinari che i governi nazionali tendono a requisire”.
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