L’ospedale di Ortona non diventi un Covid hospital. Arriva da più parti l’appello a non farne una struttura destinata ai pazienti con coronavirus.
Il professor Ettore Cianchetti, presidente dell’associazione Isa, ha inviato una lettera al presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, all’assessora regionale alla Sanità, Nicoletta Verì, e al direttore generale della Asl Lanciano-Vasto-Chieti, Thomas Schael: “La decisione – scrive l’ex primario – si basa su una circolare del Dipartimento della salute della Regione Abruzzo”, la numero 77223 del 2020, “a firma del dottor Giuseppe Bucciarelli. Nella circolare si individua Ortona perché dotata di Uoc-Unità operativa complessa di Penumologia di alto livello, questo non corrisponde a verità”, scrive Cianchetti. “Chi ha preso questa decisione non conosce affatto l’ospedale di Ortona che, insieme ad Atessa, è l’unico presidio senza rianimazione. Esistono soltanto tre posti di terapia post-operatoria, open space contingui alle sale operatorie e alle sale della PMA, di difficile contenimento ambientale. Ma vale la pena di ricordare che nel 2019 l’ospedale di Ortona, unico nella Regione Abruzzo dedicato alle cure oncologiche della donna, sono state operate più di seicento donne con tumori alla mammella (oltre il 60% delle donne trattate nella nostra regione). È evidente che donne compromesse dal punto di vista immunologico non possono condividere gli stessi ambienti di pazienti altamente contagiosi”. Per questo, secondo Cianchetti, “è inevitabile quindi la sospensione della chirurgia senologica. Già un anno fa con le dimissioni del professor Fanfani, direttore della Ginecologia oncologica, mai sostituito dalla Asl e dall’Università di Chieti, si è ridotta la capacità terapeutica ginecologica” e “a questo si vuole aggiungere la chiusura della Senologia, unico Breast Centre certificato Eurosoma in Abruzzo. Le donne – conclude il professor Cianchetti – hanno memoria lunga e al tempo debito e nelle forme istituzionali ricorderanno come si tiene in conto la propria salute”.
Protesta il sindaco di Ortona, Leo Castiglione, perché “un reparto importante come quello per ospitare pazienti Covid-19 ha bisogno anche di reparti di supporto, mi riferisco alla Cardiologia, alla Penumologia, a un reparto di Malattie infettive e a un Centro trasfusionale che Ortona non ha. È vero che dobbiamo gestire l’emergenza e unire le nostre forze, ma è pur vero che dobbiamo tutelare chi oggi vive già una situazione di difficoltà, come le pazienti che sono nell’ospedale di Ortona, perché sappiamo che Ortona ha una vocazione oncologica e, quindi, parliamo di pazienti immunodepressi e oncologici. Allora non dobbiamo mandare gente al macello, dobbiamo tutelare chi già vive una situazione difficile”. Castiglione lamenta di non essere stato coinvolto nella decisione presa nella riunione del Comitato ristretto dei sindaci della Asl, di cui il primo cittadino di Ortona non fa parte: “Questo non ci fermerà nel ribadire che questa è una scelta sbagliata perché non tutela la salute dei cittadini, non tutela la salute dei pazienti oncologici”.
Il deputato Camillo D’Alessandro attacca Marsilio e Schael: “Solo due non abruzzesi, due marziani, come il presidente di Regione da Roma ed il direttore della Asl da Bolzano, potevano non sapere cosa c’è ad Ortona”, polemizza l’esponente di Italia Viva, per cui “una scelta del genere chiude il punto di eccellenza europeo rappresentato da senologia perché incompatibile con i pazienti oncologici.