TERESA, VASTO
Oggi è la Festa del papà e sarebbe stata festa doppia per il mio che si chiamava Giuseppe. Purtroppo dallo scorso anno non c’è più, e oggi non ho la possibilità di portare neanche un fiore sulla sua tomba. Spero di poter rimediare in altra maniera era una persona che amava molto la vita, ed è per questo che vorrei dedicargli questo brano che ho ricevuto giorni fa da un’amica.
Era l’11 marzo del 2020, le strade erano vuote, i negozi chiusi, la gente non usciva più.
Ma la primavera non sapeva nulla, ed i fiori continuavano sbocciare ed il sole a splendere.
E tornavano le rondini, ed il cielo si colorava di rosa e di blu.
La mattina si impastava il pane e si infornavano i ciambelloni.
Diventava buio sempre più tardi e la mattina le luci entravano presto dalle finestre socchiuse.
Era l’11 marzo 2020
I ragazzi studiavano connessi a Gsuite
E nel pomeriggio l‘Immancabile appuntamento a tressette
Fu l’anno in cui si poteva uscire solo per fare la spesa
Dopo poco chiusero tutto, anche gli uffici
L’esercito iniziava a presidiare le uscite ed i confini, e c’era più spazio per tutti in ospedale
E la gente continuava ad ammalarsi
Ma la primavera non lo sapeva, e le gemme continuavano a spuntare
Era l’ 11 marzo 2020
Tutti furono messi in quarantena obbligatoria: i nonni , le famiglie ed anche i giovani
Allora la paura diventò reale
E le giornate sembravano tutte uguali
Ma la primavera non lo sapeva e le rose tornarono a fiorire
Si riscoprì il piacere di mangiare tutti insieme, di scrivere lasciando libera l’immaginazione, di
leggere volando con la fantasia
Ci fu chi imparò una nuova lingua, chi si mise a studiare per l ‘ultimo esame che mancava alla tesi , chi capì di amare davvero separato dalla vita, chi smise di scendere a patti con l’ignoranza,chi lasciò la fidanzata per urlare al mondo l’amore per il suo migliore amico, chi diventò dottore per aiutare chiunque un domani ne avesse avuto bisogno.
Fu l’anno in cui si capì l’importanza della salute e degli affetti veri
L’anno in cui il mondo sembrò fermarsi e l’economia andare a picco
Ma la primavera non lo sapeva ed i fiori lascarono il posto ai frutti.
E poi arrivò il giorno della liberazione
Eravamo alla tv e ci fu l’annuncio a reti unificate che l’emergenza era finita e che il virus aveva perso
Che gli italiani tutti insieme avevano vinto.
Ed allora uscimmo per strada, con le lacrime agli occhi, senza mascherine e guanti, abbracciando il nostro vicino come fosse nostro fratello
E fu allora che arrivò l’estate
Perché la primavera non lo sapeva ed aveva continuato ad esserci
Nonostante tutto
Nonostante il virus, nonostante la paura, nonostante la morte… perché la primavera non lo sapeva
Ed insegnò a tutti la forza della vita
GIUSEPPE COLANGELO, CASTIGLIONE MESSER MARINO
#IORESTOABOTTEGA
“Nessun ostacolo potrà fermarci; e, abbandonandoci gaiamente alla nostra immaginazione, la seguiremo ovunque le piacerà di condurci”.
Xavier De Maistr, Viaggio intorno alla mia camera
In aggiornamento
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