“Ho finito poco fa di piangere perché mi sono state rubate delle mascherine, mascherine che tenevo nella borsa semplicemente perché visito tanti pazienti durante il mio lavoro e devo proteggere sia me stessa che loro durante le visite e i colloqui che noi medici continuiamo ad avere perché siamo tra le poche attività ancora aperte al pubblico”.
Inizia così il racconto della dottoressa Emanuela Tascone su quanto accadutole durante un turno di lavoro in un ambulatorio del Vastese. Mentre era impegnata dalle visite dei pazienti, qualcuno le ha sottratto dalla borsa le mascherine (modello Ffp3) usate durante la propria attività, come immaginabile, ancora più impegnativa negli ultimi giorni.
Al di là del detestabile fatto di cronaca, la professionista coglie l’occasione per [ant_dx]riflettere su questo periodo e su quanto si rischia di perdere: “Ho pianto perché mi sono sentita una fessa ad averle lasciate semplicemente nella borsa, dal momento che nel mondo che ho lasciato poco più di una settimana fa a nessuno verrebbe in mente di rubare ad un medico uno strumento di lavoro, peraltro adesso così difficile da trovare in commercio data la grande richiesta”.
“Gli eventi eccezionali cambiano le persone, o le rivelano per ciò che sono realmente? Con rabbia ma ancor di più con amarezza e dispiacere scopro che in situazioni estreme alcuni dimenticano completamente i valori che caratterizzano la convivenza pacifica tra gli esseri umani. Che perdano lucidità? Può essere. Quel che è certo è che se la lucidità la perdiamo tutti qui scoppia la guerra e con l’ognuno per sé Dio per tutti non si arriva da nessuna parte, come dimostra anche la storia che ci ha preceduti. E invece siamo arrivati al punto che mors tua vita mea, perciò se posso rubarti la mascherina perché così mi proteggo e tu (che stai facendo un lavoro per la comunita!) no, tanto meglio!”.
“Ho pianto perché questo modo di fare non lo accetto e non lo accetterò mai e qualunque cosa accada non penserò mai che in nome del panico sono legittimata a pensare io mi voglio salvare anche al costo di rubare, gli altri si arrangino! Forse sono stupida, ma non mi va di cambiare. Io credo nella scienza, credo nell’Italia e credo nel Sistema Sanitario Nazionale, quindi sono sicura che verremo fuori da questo brutto sogno, più o meno presto. Ma credo pure che dobbiamo restare umani perché nessuno può salvarsi senza gli altri, per questo spero di non dover assistere più a scene come quella che ho descritto perché sarò ingenua ma ne rimango puntualmente stupita e addolorata”.