Quest’anno, a causa dell’emergenza coronavirus, la Festa della Donna si svolge in un clima particolare. Gabriella D’Angelo, coordinatrice del Psi di San Salvo, fa una riflessione sull’argomento.
“L’Italia ai tempi del coronavirus fotografa una situazione fortemente penalizzante per le donne rispetto al sempre discusso tema della conciliazione famiglia – lavoro. Scuole chiuse e quindi bambini a casa, anziani maggiormente colpiti dal virus e giustamente da accudire e attività da mandare avanti in assenza di strumenti a supporto. In un paese in cui al femminile operano 1 milione e 340mila imprese e ci sono 3 milioni di occupate (dati al 30 settembre 2019), la condizione non è più accettabile. È necessario individuare delle misure di intervento per far fronte alla situazione di gravità: dalla sospensione del pagamento delle tasse al 16 marzo per le partite IVA, all’introduzione delle cosiddette ferie solidali finalizzate a migliorare la gestione dell’orario di lavoro e la compatibilità tra gli impegni lavorativi e l’assistenza familiare. E ancora il rafforzamento del congedo paterno così da consentire una maggiore condivisione nella cura dei figli, permettendo alle donne l’avanzamento di carriera. Tuttavia ogni possibile strumento a sostegno non è nulla se non si abbandona il retaggio culturale per cui la donna sia ‘dedicata’ in via esclusiva all’assistenza familiare e di poco peso nel mondo lavorativo. Cultura diffusa che rende di fatto impossibile l’uguaglianza. Noi donne socialiste siamo schierate in prima linea perché vengano abbattuti i pregiudizi di cui spesso siamo vittime”.