Dovrà allontanarsi dalla casa familiare e non potrà avvicinarsi a più di 500 metri dai luoghi frequentati dai genitori un 33enne di Vasto accusato di estorsione.
Le indagini della polizia di Stato hanno rilevato che l’uomo era responsabile “di maltrattamenti a danno dei propri genitori che, da ben 5 anni, venivano sistematicamente minacciati, al fine di ottenere denaro per l’acquisto di sostanze stupefacenti – spiega il commissario capo Fabio Capaldo -. In particolare il giovane, già da tempo affetto da ludopatia, conduceva una vita sregolata e dedita, oltre che al gioco, all’uso di alcool e stupefacenti, pertanto per soddisfare le proprie esigenze, chiedeva incessantemente somme di denaro ai suoi familiari”.
Se le richieste di denaro, anche più volte nella stessa giornata, non venivano soddisfatte, “seguivano minacce di morte e violenza sugli arredi dell’abitazione, sistematicamente distrutti. Gli anziani genitori non sempre potevano far fronte a tali richieste di denaro e non poche volte erano stati costretti a chiedere prestiti ai propri parenti. In un’occasione l’uomo, in seguito ad un rifiuto, aveva spinto l’anziana madre facendola cadere e sbattere contro un sanitario”.
[ads_dx]Dopo 5 anni “nel corso dei quali hanno vissuto in un grave stato di prostrazione fisica e psicologica nonché di sudditanza a causa dei comportamenti del figlio, i genitori hanno avuto il coraggio di denunciare i fatti, supportati anche dalle dichiarazioni rese da persone che hanno visto e assistito agli episodi di violenza”.
Il giudice del tribunale di Vasto, “ritenuti gravi gli elementi a carico del giovane violento che, con la sua condotta, ha cagionato ai propri genitori sofferenze fisiche e morali a causa delle proprie dipendenze, che ne denotano quindi una spiccata pericolosità, ha emesso la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare, con il divieto di avvicinamento ai luoghi normalmente frequentati dalle vittime e mantenendo da essi una distanza di almeno 500 metri”.
Se il 33enne non dovesse rispettare le misure cautelari potrà essere oggetto di “idonei provvedimenti, con la possibile applicazione di misure ancora più coercitive”.