Respinto il ricorso: Raffaele Bellafronte rimane direttore del Polo culturale Città del Vasto per il triennio 2018-2020.
Lo ha deciso la sezione di Pescara del Tribunale amministrativo regionale. La presidente della corte, Renata Emma Ianigro, e i consiglieri Massimiliano Balloriani e Pietro De Berardinis hanno dichiarato inammissibile in alcune parti e infondato in altre il ricorso presentato dal maestro Mihai Ungureanu, ex direttore dell’Orchestra filarmonica di Craiova che ha partecipato al concorso indetto dal Comune di Vasto per l’individuazione del responsabile dell’istituzione culturale creata nel 2018 per unire sotto un’unico coordinamento il Teatro Rossetti e la Scuola civica musicale Florindo Ritucci Chinni.
Il concorso – Le procedure concorsuali erano state avviate, come ricorda la sentenza, il 9 agosto di quell’anno. Il successivo 26 ottobre il Comune annunciava il vincitore del concorso: il maestro Raffaele Bellafronte, già direttore artistico del Teatro Rossetti. Il 15 gennaio 2019 il Tar aveva sospeso l’efficacia degli atti decidendo che il concorso andava rifatto daccapo entro sessanta giorni, ma il Comune aveva presentato ricorso al Consiglio di Stato: i giudici di Palazzo Spada avevano ribaltato la sentenza annullando la sospensiva.
Il verdetto – Il 3 marzo la sentenza di merito dei giudici amministrativi di primo grado. Ungureanu ha contestato l’esclusione dalla prova orale, ma i magistrati hanno verificato che la commissione d’esame “non ha operato alcuna specificazione dei criteri di valutazione dei titoli e delle esperiezne professionali, in quanto questi ultimi erano già stati predeterminati con sufficiente specificità dall’avviso pubblico”, quindi erano “tutt’altro che generici”. Il direttore d’orchestra rumeno lamentava “di essere stato fortemente penalizzato – si legge nella sentenza – nella valutazione dei titoli e delle esperienze professionali e che la commissione avrebbe per più versi favorito il candidato poi risultato vincitore”, ma “il ricorso non contiene alcuna censura avverso la valutazione ottenuta dal dal secondo classificato in graduatoria (sig. Leonardo Quadrini), cosicché questi sembra restare comunque in posizione migliore rispetto al sig. Ungureanu”. Quindi “il ricorrente non solo non dà prova che, in disparte la sorte del primo in graduatoria, egli, con una diversa e migliore valutazione, sarebbe stato in grado di superare il secondo classificato, ma fornisce un principio di prova di segno opposto”.
“Questa sentenza – commenta il sindaco, Francesco Menna – acclara che l’amministrazione comunale ha seguito le norme di legge, le inidicazioni del Ministero e i bandi che sono ormai bandi standard attuati in tutta Italia. È una sentenza che dimostra che il percorso è legittimo. Sono state fatte tante accuse e tante chiacchiere su questa vicenda e oggi, finalmente, viene ripristinata la verità e accertata la legittimità dell’agire e dell’operato dell’amministrazione. Un plauso all’Avvocatura comunale, che ha ben saputo difendere e interpretare le norme e le procedure in materia concorsuale”.