Dichiarare lo stato di calamità del settore turistico abruzzese. Lo chiede Ascom Abruzzo al Governo Conte e al presidente della Regione, Marco Marsilio.
Il grido d’allarme è di Annalisa De Luca, presidente delle imprese femminili di Ascom Abruzzo: “Abbiamo assistito in questi giorni troppe volte ad un uso distorto dei mezzi comunicativi, in particolare dei social media e di vari programmi della tv volti a creare allarmismo ed a dare delle notizie distorte e spesso contradditorie. Ma la responsabilità maggiore oggi è di una politica che, diciamolo, non è stata in grado di gestire la situazione, c’è stata prima l’irresponsabile corsa al conteggio dei casi sospetti e di quelli veri annunciandoli in una conferenza stampa convocata in tempi record a Palazzo Chigi, infine l’incredibile spettacolo dei bisticci tra Regioni, Comuni e governo”.
Le conseguenze sul turismo: “Viaggi di istruzione sospesi, eventi e manifestazioni pubbliche annullati, voli cancellati, prenotazioni di gruppo e pernottamenti svanite nel nulla. Milioni di fatturato in fumo in pochi giorni. Solo il settore delle gite scolastiche muove un business da 316 milioni e si tratta della punta dell’iceberg. Il turismo per l’Italia pesa circa il 14% del Pil con un giro d’affari di circa 150 miliardi di euro, 216 mila esercizi ricettivi e 12mila agenzie di viaggio messe in ginocchio”.
Ma la cosa più assurda che si sta verificando in questi giorni è che molti Paesi stranieri (Mauritius, Seychelles, Capo Verde, eccetera) hanno adottato misure restrittive bloccando gli ingressi di persone in arrivo dall’Italia o in alcuni casi dei cittadini italiani in generale”.
Secondo De Luca, serve la dichiarazione dello stato di calamità naturale, accompagnato da “misure di sostegno a imprese e lavoratori del territorio abruzzese che possano permettere al comparto di sopravvivere a questa crisi; la cassa in deroga per le agenzie di viaggio a livello regionale e nazionale; la sospensione del versamento dei contributi a carico delle aziende turistiche regionali”.
[mic_sx]