È slittato a data da destinarsi l’incontro tra il Comune di Vasto e l’Anas per trovare un accordo sul variante alla statale 16. Si allungano i tempi di realizzazione dell’opera pubblica attesa da vent’anni per decongestionare il litorale di Vasto e di San Salvo.
Contrasti – Il viadotto non s’ha da fare. Il Comune di Vasto non vuole la variante progettata dall’Anas, che sposterebbe di poche centinaia di metri (in alcuni punti anche di poche decine) la statale 16.
Nel mirino dell’amministrazione comunale è finito già da mesi il ponte progettato dai tecnici della società che gestisce le strade statali: un cavalcavia che, dal litorale di località Trave, scavalcherebbe l’Istonia (la strada provinciale che collega la città alta a Vasto Marina) e porterebbe lo smog a ridosso della balconata orientale del centro storico. Una soluzione, quella proposta dall’Anas, osteggiata non solo da Giunta e maggioranza di centrosinistra, ma anche dall’opposizione. Un no unanime del mondo politico locale.
Un progetto finanziato con 87 milioni di euro, ma il Comune di Vasto vuole cambiarlo, tornando a sostenere la costruzione di una tangenziale che aggiri l’intero centro abitato. L’altro Comune interessato, San Salvo, invece vuole accelerare per evitare di perdere il finanziamento che, se non si trovasse un accordo, potrebbe finire nel Teramano, dove pure è necessaria una variante.