Se l’Abruzzo non vuole annettere i quattro Comuni costieri del Molise, si può fare una federazione di Regioni. Il Comitato San Timoteo, sorto nel Basso Molise per difendere l’ospedale termolese e la sanità in quel territorio, risponde al sindaco di Vasto, Francesco Menna, che ha parlato di accordo di confine ritenendo poco praticabile la proposta di staccare Termoli, Montenero di Bisaccia, Petacciato e Campomarino dal Molise per unirli all’Abruzzo.
“Al sindaco di Vasto – afferma il presidente del comitato, Nicola Felice – sembra sfuggire un concetto importante: la nostra proposta segue ed è rispettosa dell’articolo 132 comma 2, che non richiede una legge costituzionale, ma è sufficiente una legge ordinaria, qualora al referendum si raggiunga il risultato favorevole del 50%+1 degli iscritti nelle liste elettorali dei Comuni interessati al distaccamento dal Molise e aggregazione alla Regione Abruzzo, previo il solo parere delle due Regioni interessate. Quanto asserito dal sindaco Menna della necessità di una legge costituzionale riguarda il caso di riunione delle due Regioni Abruzzo e Molise, quindi non di una parte di territorio regionale.
[mic_sx]Quanto propone il sindaco Menna circa accordi di confine per i settori sanità e turismo, seppur positivo, sarebbe auspicabile anche per altri settori importanti: trasporti, infrastrutture, pesca, e altro. Ciò è quanto noi abbiamo anche proposto in subordine richiamando l’articolo 117 comma 8 della Costituzione, che prevede intese tra Regioni per migliorare l’esercizio delle proprie funzioni individuando anche organi comuni. In tal modo è possibile costituire la Federazione di Regioni, che rimarrebbero autonome, decidendo di fare insieme la programmazione di alcuni settori e servizi importanti: sanità, trasporti, infrastrutture, turismo, fonti energetiche ed altro ancora.
Spetta alla classe dirigente politica e amministrativa – conclude Felice – dimostrare di avere volontà e capacità di individuare la soluzione che si ritiene ottimale. Certo è che il silenzio, forse tattico, da parte della classe dirigente e politica non giova alla causa, né potrà far scemare la volontà e l’entusiasmo del popolo”.