Dissuasori ottici e acustici per spaventare i cinghiali scacciandoli dalle strade. Su questi dispositivi punta il Comune di Vasto per ridurre i danni causati dagli ungulati. L’amministrazione Menna chiede alla Regione finanziamenti per acquistarli e attiva un indirizzo email per le segnalazioni.
“Occorre ribadire – afferma in un comunicato Anna Bosco, assessora comunale a Caccia e Pesca – che gli enti sottordinati, come il nostro Comune, hanno limitatissimi poteri in materia; ciò nonostante vengono tirati in causa strumentalmente spesse volte parlando di apposizione di gabbie di cattura nelle riserve. Nel caso di Vasto per la Riserva naturale Regionale di Punta Aderci vorrei informare anche i cittadini su come stanno realmente le cose. L’assessore regionale, Emanuele Imprudente, si è lamentato di aver offerto alla Riserva naturale di Punta Aderci la possibilità di un contributo economico di 5000 euro per finanziare attività di contenimento e di non aver avuto riscontro dal Comune di Vasto. Al riguardo vorrei chiarire che si tratta della paventata possibilità di un contributo che non solo è esiguo ma – cosa fondamentale – è stato proposto senza alcun tipo di specificazione o atto deliberativo/autorizzativo o documento ufficiale a firma dei vertici regionali competenti, in cui si faccia riferimento espresso all’uso delle gabbie di cattura, ed alla loro gestione nel rispetto della normativa vigente.
Infatti pur volendo accettare l’estrema vaghezza ed informalità nelle comunicazioni della Regione sulla natura dei contributi economici, rimane la lacuna autorizzativa per il Comune. In mancanza dell’autorizzazione Regionale il Comune non è legittimato alla cattura, all’abbattimento ed alla vendita delle carni di cinghiale che, come la fauna selvatica in generale sono ‘patrimonio indisponibile dello Stato’ e la cui concreta gestione è affidata alle sole Regioni. Tale chiarimento sulla mancata autorizzazione invece è stato innumerevoli volte sollecitato dal Comune di Vasto, e rappresenta il vero contributo di cui necessita l’amministrazione comunale, che vuole rendersi disponibile per la soluzione del problema. Giova ricordare che già pendono esposti presso le Procure della Repubblica per violazione dell’articolo 21 della legge 157 del 1992, che fa espresso divieto ‘di produrre vendere e detenere trappole per la fauna selvatica’ e di fatto l’assessore regionale ci chiede di adottare misure su cui la magistratura non si è ancora pronunciata. Nell’attesa di risposte concrete, chiedo che vengano invece sostenuti i provvedimenti minimi che il Comune può e già sta attuando nel rispetto della legge e delle linee guida prefettizie. Per esempio sulla sicurezza delle strade il Comune di Vasto ha avviato una collaborazione con l’Ente Parco Nazionale della Majella e con il suo staff tecnico, a lavoro da tempo nell’ambito del progetto europeo Life Safe-Crossing, per prevenire gli incidenti stradali causati da fauna selvatica ed applicare dissuasori ottici e sonori. A questo proposito sono a sollecitare la Regione Abruzzo affinché possa sostenerci da un punto di vista economico per l’acquisto della strumentazione necessaria. Sul problema della rimozione delle carcasse di ungulati dalle carreggiate, infine ricordo che sono già stati adottati i dovuti accorgimenti tecnici per ridurre al minimo i tempi di rimozione dalla strada, infatti Pulchra Ambiente ha acquistato un furgone frigorifero all’uopo destinato. In ultimo, al fine di meglio collaborare con la polizia provinciale nell’attività di segnalazione e richiesta intervento, ricordiamo ai cittadini che è attivo l’indirizzo email per le segnalazioni al Comune: [email protected]”.