Sulla pista ciclabile abbandonata no allo scaricabarile di responsabilità. Lo chiede il Movimento 5 Stelle di Vasto all’amministrazione comunale di centrosinistra. “Una delle pagine più penose scritta a Vasto dalle amministrazioni di centro-sinistra”: così i pentastellati definiscono l’opera pubblica costata 720mila euro e trascurata da oltre un decennio.
“Di fronte agli agenti delle Fiamme Gialle, intenti a sequestrare la documentazione relativa alla pista ciclabile del Vallone Lebba, il sindaco Menna ha allargato le braccia esclamando: ‘Situazione che ho ereditato’, come dire: io non c’entro niente, chiedete a Lapenna”, sostiene il M5S in una nota, “e qui il sindaco Menna, dopo 4 anni di amministrazione, non può dire: ‘Situazione che ho ereditato’. Nell’ultimo Consiglio comunale il consigliere Lapenna ha provato a scaricare sul Consorzio di bonifica la responsabilità della mancata manutenzione, restando impassibile di fronte alle contestazioni di consiglieri di opposizione che gli sbandieravano sotto il naso il contratto che prevede la manutenzione a carico del Comune mentre al Consorzio di bonifica è affidata la cura del torrente. Addossare le responsabilità ad altri enti è cattivo costume di questa maggioranza, musica sgradevole già suonata per giustificare il degrado di Fosso Marino e del torrente Maltempo”.
“Dobbiamo chiederci a questo punto – polemizza il Movimento – quali siano le capacità e l’autorevolezza del sindaco Menna nel rapportarsi con un ente quale il Consorzio di Bonifica a cui però non si può chiedere di tagliare le erbacce lungo la pista e raccogliere i rifiuti abbandonati. Il M5S da alcuni mesi ha chiesto alla Giunta comunale di attivare i PUC (Piani di utilità pubblica) per utilizzare la forza lavoro dei beneficiari del reddito di cittadinanza. Molti comuni si sono già mossi in questa direzione, ma a Vasto si dorme, si rinuncia ad un notevole apporto di manodopera e si preferisce scaricare su altri enti le responsabilità di situazioni di degrado diffuse su tutto il territorio”.
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